Venerdì 19 maggio si terrà, presso il Giudice di Pace a Sassari, la quarta udienza del procedimento aperto in seguito alla “denuncia-querela” presentata dal presidente della società “Il Quinto Elemento”, concessionaria dell’ex batteria antinave SR413 di Punta Giglio, contro l’allora presidente del comitato “Punta Giglio Libera”, Giovanni Oliva, e contro i componenti Salvatore Scala e Roberto Murru, accusati di aver oltrepassato, a giugno del 2021, i confini del “cantiere dei lavori in corso” e quindi denunciati penalmente per il reato d’invasione di fondo altrui (difesi dagli avvocati Elias Vacca e Andrea Devoto).

L’udienza è convocata alle 10 presso la Corte d’Appello via Budapest 34 e sarà dedicata all'interrogatorio di tre testimoni indicati dal Pm.

Intanto il Comitato Punta Giglio Libera, insieme ad altre associazioni ambientaliste, ha inviato un lungo comunicato in cui, riassumendo l’intera vicenda, ricordano anche «il clima in cui s’inscriveva la denuncia-querela e lo stato di profonda e allarmata apprensione che agitava in quei mesi l’opinione pubblica per i concreti rischi (e il susseguirsi di notizie) dei danni irreparabili cui erano quotidianamente esposti sia l’area protetta dell’ecosistema di Punta Giglio, sia gli habitat e i beni naturalistici affidati alla custodia del Parco Naturale Regionale di Porto Conte».

I referenti del comitato erano stati denunciati perché accusati di aver invaso il cantiere durante i lavori, in occasione di una manifestazione. «Va precisato che la vicenda si è svolta in concomitanza con la “manifestazione-passeggiata per sentieri e fortini nella borgata di Maristella”, indetta per il pomeriggio di quella domenica 27 giugno per chiedere la sospensione della nuova fase dei lavori edili, da poco avviati per realizzare i tre chilometri e mezzo di scavi, canali e sbancamenti, che dovevano assicurare i collegamenti dell’ex casermetta-Rifugio di Mare alla rete idrica e fognaria». Ma non solo. Precedentemente si era verificato uno scempio ambientale a Capo Caccia, con lo sradicamento di ginepri secolari, documentato dal Corpo Forestale. Così nel timore si potesse ripetere un simile episodio, il comitato ha pensato di svolgere «un’attenta sorveglianza», prosegue la nota firmata da comitato Punta Giglio Libera, Italia Nostra Sardegna, Lipu Sardegna, Assemblea Natzionale Sarda Caminera Noa, Comitato Parco Nord Ovest Sardegna, Earth Gardeners Sassari, Sa Domo de Totus, Sardenya i Llibertat Alghero, Siamo Tuttimportanti Sassari.

L’unica soddisfazione, scrivono, è l’aver in qualche modo frenato, forse con la «pressione civile della pubblica critica» la realizzazione della vasca ludica, sorta di piscina che comunque la Soprintendenza Archeologica aveva autorizzato.

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