Gli 83 commercianti di Porto Torres riuniti in una nuova associazione non si arrendono e sollecitano l’apertura di via Antonietta Bassu chiusa al traffico delle auto per consentire la sperimentazione del Polo intermodale, centro di interconnessione tra navi di linea, bus e treni.

Il divieto di accesso della strada alle auto, - con 150 vetture che circolano ogni due ore - secondo gli esercenti sarebbe la causa della crisi del loro fatturato. Giovedì 3 agosto alle ore 9, il sindaco Massimo Mulas ha accolto la loro richiesta per un confronto e una possibile soluzione, un incontro che si terrà presso la sala consiliare del Comune di Porto Torres.

L’argomento è stato affrontato nell’ultima seduta del consiglio comunale. Il consigliere Ico Bruzzi ha chiesto quali fossero le intenzioni della maggioranza. «Ogni azione dell’amministrazione è sempre ponderata e portata avanti rispetto ad altre necessità che ruotano attorno», ha spiegato il primo cittadino, «pertanto la chiusura di via Antonietta Bassu è una richiesta specifica espressa dalla motorizzazione civile che ha voluto riservare l’accesso a via Bassu soltanto ai capolinea di autobus per poter realizzare in quell’area di un servizio pubblico e un Polo intermodale».

Un centro nato presso la stazione marittima “Nino Pala” nato a seguito di un Protocollo d’intesa firmato da Regione, Comune, Consorzio industriale, Port Authority, Arst e Atp. «Potremo anche chiudere qualsiasi attività messa a punto per la interconnessione dei mezzi nell’area portuale, - precisa Mulas -  ma sarebbe come fare un passo indietro, rinunciando a rilanciare la Stazione Marittima con tutti i servizi connessi. Questi ragionamenti porteranno all’approvazione del Dpss, il Documento di pianificazione strategica di sistema portuale, a promuovere l’escavo per portare i fondali a meno dieci metri di profondità e alla riorganizzazione del porto industriale».

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