Il sequestro delle canoe, di proprietà di un’associazione etico sportiva senza scopo di lucro, ha fatto “insorgere” i bagnanti che non hanno esitato ad abbandonare la spiaggia in segno di protesta e solidarietà. L’episodio si è verificato ieri mattina a Porto Torres, nell’arenile dello Scoglio Lungo, dove i militari della Guardia Costiera, su ordine della Procura di Sassari, hanno provveduto a sottoporre a sequestro penale venti kayak, due rastrelliere e un corridoio galleggiante, utilizzato dai soci per facilitare l’ingresso in acqua delle imbarcazioni, mezzi e attrezzature che al controllo sono risultati privi di ogni autorizzazione, concessa di regola dall’Autorità di Sistema portuale.

L’operazione è stata messa in atto dalla Capitaneria di porto che ha ravvisato l’ipotesi di reato di occupazione abusiva dello spazio demaniale e l’inosservanza delle regole previste. La risposta dei bagnanti è stata quella di lasciare la spiaggia, dove bambini, ragazzi e adulti partecipano nella stagione alle attività sportive su canoa. Centinaia di utenti dell’associazione, compresi i tanti giovani disabili iscritti, dovranno rinunciare alle attività, programmate in quel tratto di mare.

«Questo provvedimento ci mette in difficoltà perché saremo costretti a rinunciare ai corsi di canoa, che verranno sospesi in attesa che si risolva il problema», spiega Pier Peddio, dell’associazione Asd Azen Kayak, «ovvero uno spazio adiacente all’arenile e uno specchio acqueo dove poter esercitare le prove in acqua, altrimenti rischiamo che l’attività possa chiudere». L’associazione, durante l’anno, aderisce ad azioni di tutela ambientale, partecipando alla pulizia di spiagge e del mare. 

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