Ha lasciato una grande eredità alla comunità di Porto Torres e non solo, autentici gioielli della carpenteria navale che ora navigano nei mari nazionali e internazionali e nei cuori dei cittadini turritani. Gli stessi che oggi vorranno onorare il suo ricordo: Pasqualino Polese, “mastro d’ascia” d’altri tempi, costruttore e riparatore di barche in legno, scomparve nel 2015 all’età di 83 anni.

A lui verrà intitolato lo spiazzo prospiciente l’incrocio tra le vie Josto e Azuni, la piazzetta che si incontra in prossimità del Museo del Porto. “Onorati di dedicare questo spazio al più grande maestro d’ascia che ha portato in alto il nome della cultura marinaresca del Nord Ovest della Sardegna – ha detto l’assessore alla cultura, Maria Bastiana Cocco – una famiglia quella dei Polese, originaria di Torre del Greco, che per tradizione era impegnata nella pesca del corallo e nell’arte della costruzioni di imbarcazioni di grande pregio di cui oggi resta una grande testimonianza. Il maestro Pasqualino è umanamente riconosciuto a livello popolare e scientifico tra i più grandi artigiani dell’Isola come si legge nei libri a lui dedicati scritti dall’antropologa Gabriella Mondardini”.

Tre generazioni immerse nel mondo delle costruzioni, tra gozzi e barche da pesca e a vela latina, ma anche imbarcazioni di pregio come il Catch americano del 1932 di proprietà del designer Massimo Rossetti. Un’arte trasmessa ai figli Gianni e Alessandro Polese, oggi titolari di un cantiere navale presso lo scalo di Porto Torres. La proposta di lasciare una traccia nella toponomastica della città arriva da Lorenzo Nuvoli e Fabrizio Masia dell’associazione Assovela che contribuirà a riqualificare l’area in cui è prevista l’installazione di due panchine in legno offerte dalla famiglia Polese e la piantumazione di alcune essenze arboree. 

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