Alcune tombe alla cappuccina rinvenute in via Mazzini in prossimità della Basilica di San Gavino sono quel che resta di una necropoli risalente all’antica città romana di Turris Libisonis.

Le due sepolture del III/IV secolo d.C che sorgono nell’ambito della necropoli meridionale dove trovò sepoltura il martire Gavino, sono venute alla luce durante i lavori di scavo per la costruzione di due abitazioni private avviati due settimane fa. Il nome “cappuccina” deriva dalla forma triangolare del cappuccio dei frati.

Le tombe sono formate da tegoloni o lastre di pietra poste ai lati del defunto e uniti al vertice. Il tutto è poi ricoperto di terra.

Questo tipo di sepoltura molto diffusa nell'età imperiale, è proprio delle classi più povere.

Le cappuccine scoperte sotto un riporto di terra al centro delle fondamenta su cui sorgeranno i fabbricati saranno oggetto di indagine da parte della Soprintendenza, sede operativa di Porto Torres guidata dalla responsabile Gabriella Gasperetti, che provvederà ad asportare le sepolture in altra sede per effettuare l’analisi scientifica.
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