A tre anni dall'insediamento dell'amministrazione guidata dal sindaco di Porto Torres, Massimo Mulas, «l'inadeguatezza della compagine governativa cittadina viene vidimata ufficialmente dallo stesso presidente del consiglio comunale, Franco Satta, che ha denunciato l'assenteismo dei consiglieri, al quale riconosciamo la correttezza, lealtà politica e indipendenza di pensiero con la quale riveste la carica super partes». Lo sostiene il capogruppo consiliare del Partito sardo d’Azione, Bastianino Spanu, con il suo segretario cittadino, Adriano Solinas.

Rievocano le dichiarazioni della maggioranza consiliare, datate 28 agosto 2022. «Convocheremo tutte le commissioni consiliari per presentare numeri, finanziamenti, progetti e successi raccolti in questi due anni e mostreremo la centralità istituzionale recuperata dalla nostra città». Questo affermavano i consiglieri comunali un anno fa, all'indomani della conferenza stampa dei sardisti nella quale si denunciava pubblicamente il fallimento politico dell’amministrazione Mulas, «mancante su tutti i punti programmatici annunciati e sbandierati in campagna elettorale: decoro urbano, rilancio turistico e riqualificazione urbana dei quartieri cittadini, portualità, politiche industriali e commerciali, riqualificazione industriale».

Il Psd’Az cittadino ribadisce ancora una volta il numero legale nei lavori delle commissioni comunali e del consiglio comunale deve essere garantito dalla maggioranza al governo della città. «L'opposizione ha, tra i suoi “strumenti legittimi”, anche quello di evidenziare pubblicamente le mancanze e le crepe presenti all'interno della maggioranza di governo - sottolineano Spanu e Solinas - e tra esse anche la carente partecipazione ai lavori consiliari da parte degli eletti». Di fronte ad una maggioranza «inadeguata», e ancora «non in grado di far funzionare in maniera continua e produttiva le commissioni consiliari se non per argomenti di lana barbina, quali una Ztl lunare nei due terzi di vie cittadine, che di tutto hanno bisogno tranne una chiusura al traffico veicolare».

I sardisti chiedono sul tavolo delle commissioni i progetti per lo sviluppo della città quali il Puc, il Pul, il piano del centro storico, la razionalizzazione del traffico delle vie cittadine. «Questa è una città isolata che non riesce a comunicare né a rapportarsi con gli organi regionali e nazionali per smaltire le pratiche in itinere e programmare efficacemente lo sviluppo turistico e produttivo futuro», attaccano i sardisti, «una giunta e degli assessori al commercio ed alla viabilità che assistono impotenti ad una vera e propria desertificazione della città». E infine l’affondo: «La “normalità” è data da una maggioranza democraticamente eletta e pienamente autosufficiente che in prima persona deve garantire la propria azione politica e amministrativa. Se questo non avviene, e addirittura tutto ciò viene denunciato pubblicamente dalla massima carica istituzionale cittadina, allora il fallimento è sotto gli occhi di tutti».

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