Lontano da casa per oltre due mesi per dare supporto alle altre unità navali e ai militari della Guardia costiera impegnati nell’attività di sorveglianza marittima e di salvataggio dei migranti nel mare del Canale della Sicilia.

Questa mattina la motovedetta della Guardia costiera ha mollato gli ormeggi dalla banchina della Capitaneria di porto di Porto Torres per fare rotta verso sud e raggiungere Lampedusa dove per il secondo anno consecutivo sarà riassegnata sino alla prima settimana di ottobre al Comando della settima Squadriglia Guardia Costiera, per condurre le operazioni di controllo sulla migrazione clandestina e della “stabilizzazione” nel Mediterraneo.

Una donna, Michela Loi, in qualità di motorista tra gli otto componenti l’equipaggio della motonave comandata dal maresciallo luogotenente Carlo Chessa di Porto Torres.

"L’operazione ci aiuterà a crescere e a far capire agli altri che cosa è la sofferenza di queste persone. Siamo dei marinai formati - ha detto il comandante - ma di fronte a situazioni di sofferenza che coinvolgono i bambini e le donne la nostra esperienza viene messa in forte discussione".

A salutare l’equipaggio il personale militare, civile e il comandante della Capitaneria di Porto Torres Paolo Bianca, che ha rimarcato come lo "Stress fisico, la convivenza e il morale del personale che naviga per molte ore sono gli aspetti più complessi della missione", la .
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