Raccontare storie di guerre e di sofferenze ma anche di umanità, che si consumano a pochi passi dall’Italia creando ponti tra cittadini e istituzioni, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto succede in Ucraina. È l’obiettivo dell’associazione “Il Ponte Aps” di Porto Torres che venerdì scorso, nell’auditorium dei Licei dell’Istituto superiore Mario Paglietti, ha tenuto un incontro con gli studenti.

Presenti gli operatori umanitari Fabrizio Fiori e Maurizio Longo che hanno raccontato la loro esperienza sul campo, senza filtri, senza retorica, proponendo un inno alla vita e alla libertà. In particolare si sono soffermati sulla capacità di resilienza dei civili che riescono a resistere nelle città, tra le quali Kiev, Leopoli e Odessa che, pur non essendo a ridosso della linea di combattimento, subiscono, con una certa regolarità, attacchi aerei e bombardamenti. Inoltre hanno raccontato come le persone hanno sviluppato una forma di solidarietà nei bunker, dove in inverno, a temperature sotto lo zero, condividono coperte, pasti caldi, musica e attendono con speranza l’alba di un nuovo giorno.

Nell’occasione è stato presentato il reportage “Una notte di Natale sul fronte ucraino” che racconta della decisione sofferta di andare a vivere uno spicchio della guerra altrui, di andare a suturare, a proprio rischio e pericolo, qualcuna delle tante ferite provocate da questo conflitto proprio il giorno della Vigilia di Natale. «I nostri studenti hanno avuto la possibilità di conoscere questa importante realtà del nostro territorio», spiega il dirigente scolastico Daniele Taras. «Li ringraziamo per aver accettato il nostro invito e per offrirci un’occasione di riflessione sull’importanza di creare una pace attraverso gesti di dedizione e resilienza delle persone che l’accompagnano».

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