Porto Torres: il 20% dei ragazzi abbandona gli studi, e crescono gli atti vandalici
Sempre più droga, alcol e risse, sempre meno studioPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il fenomeno della dispersione scolastica, che coinvolge le diverse dimensioni della vita sociale degli studenti, assume una dimensione preoccupante per la comunità di Porto Torres. Oltre il 20 per cento degli adolescenti, nella fascia di età dai 14 ai 18 anni, abbandona gli studi.
L’impoverimento educativo dei giovanissimi, nonostante gli sforzi compensativi attuati per proteggere categorie e famiglie più esposte, non è altro che la cornice di un quadro allarmante che caratterizza la città. I dati sono stati analizzati da Marcello Tellini, funzionario pedagogista dei Servizi sociali del comune turritano, da Flavio Cuccureddu, dirigente Area Servizi Sociali, e dall’assessore competente, Gavina Muzzetto. «La situazione all’interno della fascia adolescenziale si sta complicando, - sottolinea Tellini - il dato di evasione scolastica è importante nella fascia della scuola dell’obbligo, senza escludere che abbiamo evasioni anche alla scuola elementare, con percentuali molto più basse, casi di tentativi di dispersione nella primaria, dovute a cause diverse, legate fondamentalmente a problemi interni alle famiglie che stiamo seguendo».
In aumento anche gli atti vandalici, le risse e i danneggiamenti al patrimonio pubblico e scolastico. «Anche l’uso della droga contribuisce all’abbandono scolastico, perchè il ragazzo si declina da tutto, e trascura ogni attività», aggiunge il pedagogista. «I fenomeni degli atti vandalici e dell’evasione scolastica potrebbero essere collegati anche perché la scuola è un fattore protettivo», prosegue «un problema che ci ha portato ad ampliare l’offerta educativa negli Istituti superiori e nel territorio». L’amministrazione comunale ha avviato una serie di progetti che interessano le fasce di età da 0 a 18 anni. «E’ importante, in questa fase, coinvolgere le famiglie», sottolinea l’assessora ai Servizi Sociali «credo che qualsiasi azione che noi possiamo muovere senza una risposta attiva delle famiglie non possa essere efficace. C’è un concetto di comunità che Porto Torres sente poco, e per questo le azioni correttive fatte, vanno in questo senso: correggere i progetti in corso di attuazione con la partecipazione attiva del genitore, della famiglia che rappresenta l’ambito su cui occorre agire. Anche i danneggiamenti alle scuole, come negli ultimi episodi, succedono a notte fonda, quindi ci si chiede come vengono seguiti i ragazzi». La situazione di disagio mette in evidenza gli ultimi episodi posti all’attenzione della Procura generale e della Procura minorile dall’avvocato Sara Dettori, riguardo all’uso di farmaci miscelati ad alcol, per produrre l’effetto “sballo”, con rischi anche letali per i giovanissimi. All’attenzione dei Servizi sociali una segnalazione urgente da parte della Procura, sui casi di falsificazione delle ricette per ottenere farmaci che vede più persone coinvolte. Miscelano Redbull a sostanze zuccherine e l’effetto è simile agli oppiacei, con senso di benessere e assuefazione, un fenomeno che coinvolge ragazzi dai 13 ai 18 anni. «Le famiglie sono inconsapevoli della situazioni dei propri figli, così trascurano la situazioni di allarme», evidenzia il funzionario Cuccureddu. «C’è un discorso di agenzie educative che occorre coinvolgere, - prosegue - a partire dalle famiglie che rappresentano la prima agenzia educativa, a supporto ci sono gli insegnanti e i consulenti, una sfida che intendiamo affrontare attraverso i progetti e le iniziative che l’amministrazione comunale ha messo in piedi in collaborazione con i Servizi sociali, anche attraverso il mediatore familiare dei conflitti, la consulenza psicologica e il servizio educativo, disponibile per tutte le fasce di età scolare». Tra gli strumenti e le politiche attuate per combattere la dispersione scolastica e il disagio giovanile anche il Centro di aggregazione giovanile, il sostegno allo studio. Alcune iniziative si svolgono all’interno degli istituti scolastici con l’obiettivo di far stare gli studenti tra i banchi di scuola: teatro, Spazio neutro, circo sociale, attività di danza e motorie, patti educativi di comunità e focus dedicati alla cittadinanza. Due le modalità di intervento, la prima destinata ai piccoli di età 0-6 anni, un percorso fatto con gli stessi docenti che partecipano alla progettazione e con l’obiettivo, nella seconda annualità, di coinvolgere le famiglie;, la seconda si rivolge alle fasce di età dai 6-10 e dai 10-18 anni e vede il coinvolgimento del mondo del Terzo settore, ben 12 associazioni che partecipano alla formazione sotto la supervisione di Lumsa-Libera università Maria Santissima Assunta.