Un errore di calcolo e una giurisprudenza altalenante, così a distanza di anni ventisette ex amministratori del Comune di Porto Torres si ritrovano a dover restituire le indennità di mandato indebitamente percepite.

Sindaci e componenti della giunta, vicesindaci e presidenti del consiglio, in carica nel periodo amministrativo 2008-2015, dovranno rendere le somme eccedenti tra i 400 e i 16mila euro. Indennità in eccesso rilevate a seguito dell’ultimo controllo, effettuato nel maggio-agosto 2022 dall’Ispettorato generale dei servizi ispettivi di finanza pubblica che aveva avviato una verifica amministrativo-contabile sulle indennità degli amministratori della società partecipata Multiservizi, determinata dal metodo di calcolo del compenso percepito dal sindaco.

Un controllo indiretto autorizzato dal Mef- Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha fatto emergere l’errore in relazione al mancato taglio dei compensi del 10 per cento, imposto dalla legge finanziaria del 2005, attualmente in vigore. Gli uffici comunali si sono così attivati per il recupero degli importi dovuti, inviando agli interessati la nota di recupero delle indennità di funzione.

«In origine l’interpretazione ministeriale era quella che il taglio del 10 per cento era limitato al solo anno 2006 – spiega Giancarlo Carta, segretario generale del Comune – soltanto successivamente a seguito di diverse pronunce della Corte dei Conti, si confermò il carattere strutturale della norma riduttiva. Di fronte a questa situazione di incertezza, in quel periodo temporale l’interpretazione data dall’ente comunale non fu quella conforme all’orientamento giurisprudenziale».

La Corte dei Conti nel 2010 affermò che il taglio non doveva ritenersi più in vigore. In seguito cambiò posizione dichiarando vigente la norma riduttiva che pertanto risultava strutturale. Per gli ex amministratori non resta che la valutazione di un’azione legale congiunta per chiedere l’annullamento del provvedimento. Ad alcuni si contestano somme di dubbia esigibilità, passate in prescrizione.

«A causa di un errore della struttura comunale, dovrò rendere dei soldi che non ho nemmeno percepito - sostiene l'ex assessore Walter Corrias -. Naturalmente nessuna sanzione o richiesta di risarcimento agli allora dirigenti comunali, responsabili dell'errata interpretazione di una norma che ha provocato un danno a me e ad altri amministratori».

Le parole dell'ex assessore Davide Tellini: «Vorremmo capire tra le altre cose se le somme individuate siano già state inserite nella variazione di bilancio con iscrizione in entrata delle somme da recuperare. Un atto questo sì politico che penso deve essere affrontato in consiglio comunale per verificare le eventuali responsabilità non certo ascrivibili agli ex amministratori – osserva l’ex esponente della giunta -. Così come accertato il danno nei confronti dell'ente, attendiamo anche di conoscere se l'amministrazione comunale sia riuscita ad individuare i profili di responsabilità che hanno provocato una simile situazione. Ritengo sia un atto dovuto sia agli ex amministratori che alla comunità, trattandosi di denari pubblici». 

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