La società Eni Rewind ha presentato ricorso davanti al Tar Sardegna contro la delibera del cda del Consorzio industriale provinciale di Sassari che, tramite la retrocessione delle aree improduttive, ha avviato la procedura di acquisizione dei siti dismessi nell’area industriale di Porto Torres.

Circa 665 ettari di terreni, di cui oltre 400 di proprietà del gruppo Eni, in parte ricadenti in zone non caratterizzate, dove è necessario un intervento di bonifica prima di essere utilizzate.

Il Consorzio industriale, nella sua funzione di pianificazione urbanistica, aveva avviato un’attività istruttoria di ricognizione catastale delle aree produttive che ha portato alla individuazione di ben 665 ettari circa non utilizzati da lungo tempo, comunque per un periodo superiore ai 5 anni.

In alcune zone sono state individuate infrastrutture in stato di abbandono di altre aziende in fallimento. La società del cane a sei zampe che non intende cedere le aree facilmente, ha impugnato il provvedimento del Consorzio industriale, contestandone la legittimità nella forma e nel contenuto.

Il Consorzio intende procedere alla riacquisizione di beni mediante il ricorso all’articolo 63 della legge 448/98, che prevede la facoltà in favore degli enti consortili di riacquistare la proprietà delle aree cedute per intraprese industriali o artigianali comprensive degli stabilimenti, nell’ipotesi in cui il cessionario non realizzi un investimento entro il termine di cinque anni dalla cessione, o nel caso abbia cessato la propria attività da più di tre anni, e ciò anche per il caso di fallimento dell’impresa.

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