«Eni, nelle varie diramazioni aziendali, è in questo territorio da oltre 40 anni, un tempo lunghissimo in cui non è stata capace di trovare soluzioni per il suo rilancio e, soprattutto, di rispettare gli impegni assunti fin dal suo insediamento. Venire oggi a raccontare a casa nostra qual è la situazione che noi per primi conosciamo non è utile. Quella di oggi, infatti, non è la sede per un approfondimento su tematiche che già conosciamo, bensì un consiglio comunale aperto convocato per avere risposte concrete sulle attività di Eni e delle società dello stesso gruppo che operano nel sito industriale di Porto Torres e che per le loro caratteristiche economiche, sociali e ambientali hanno riflessi su tutto il territorio del Nord Ovest». Dure le parole del sindaco di Porto Torres, Massimo Mulas in occasione del consiglio comunale aperto, una seduta convocata dal presidente del consiglio comunale Franco Satta su richiesta dell’opposizione e della maggioranza per un confronto con i rappresentanti di Eni.

Filippo Mocciaro (foto Pala)
Filippo Mocciaro (foto Pala)

Filippo Mocciaro (foto Pala)

All’incontro erano presenti l’avvocato Francesco Manna, legale rapporti istituzionali Eni, Filippo Mocciaro, project manager di area per Eni Rewind, Davide Tellini, area relazioni istituzionali, per Eni Plenitude Paolo Bellucci, responsabile area rinnovabili Italia, e Chiara Olivieri, affari istituzionali e regolatori, per Versalis Andrea Tomasino, responsabile impianto Versalis Porto Torres, e Giovanni Pellotta, responsabile comunicazione.

Dal 2003 al 2023 sono stati spesi circa 565 milioni di euro per le bonifiche, di cui 346 per la bonifica dei suoli e la falda, 157 dall’impianto Taf ovvero per il risanamento delle acque sotterranee e 63 milioni per la demolizione dei vecchi impianti. Nei 1.124 ettari dell’area industriale di Porto Torres, dal 2003 sito di interesse nazionale, anche la piattaforma di bonifica della discarica di Minciaredda. Di questi 53 gli ettari occupati da impianti fotovoltaici in esercizio, altri 133 sono destinati a nuovi impianti e su 193 ettari sorge un parco eolico.

Per il sindaco Mulas: «Questo è un territorio che vuole interloquire in maniera paritaria e che non intende accontentarsi di un semplice resoconto di numeri già noti. È proprio questo tipo di dialogo a senso unico che non permette di rinsaldare quel rapporto di fiducia compromesso dal mancato rispetto degli impegni assunti nel corso del tempo. Basti pensare al Protocollo di riconversione sulla chimica verde del 2011 che prometteva ricadute positive e che invece è stato totalmente disatteso. Un atteggiamento di difetto per il quale non ci si può arrogare il diritto di riprogrammare il nostro futuro industriale. Al contrario - aggiunge -, è arrivato il momento di sedervi con noi intorno a un tavolo in cui tutti gli attori del territorio siano alla pari nel discutere, valutare e accettare progetti che possano, davvero, legittimare la vostra presenza nell’area industriale».

Progetti che per il primo cittadino «devono rispettare la vocazione industriale superando l’inerzia dimostrata negli anni. Diversamente noi siamo pronti a portare avanti ragionamenti diversi e a programmare azioni di sviluppo attraverso l’elaborazione di progetti su quelle aree». E ancora: «Oggi vogliamo ribadirvi che di fronte a voi avete un interlocutore che include tutti gli attori dell’area vasta, i sindaci della futura città Metropolitana, il Tips, il Consorzio industriale, la Provincia, le organizzazioni sindacali e le parti sociali e che intende procedere in maniera compatta non accettando una posizione di subordine ma solo soluzioni che siano vantaggiose per tutta la comunità. È finito il tempo dei ricatti morali legati alle buste paga e di decisioni a senso unico». Alla seduta sono intervenuti i consiglieri di minoranza Ivan Cermelli e Michele Bassu e gli esponenti di maggioranza Antonello Cabitta e Gianpiero Madeddu. 

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