Lampioni spenti e ladri che ne approfittano per compiere razzie e atti vandalici. «Una situazione intollerabile e pericolosa» denunciano gli imprenditori esasperati del comparto artigiani dell’area di sviluppo industriale di Porto Torres.

In diversi tratti delle strade che costeggiano le aziende c’è una scarsa illuminazione, una condizione di mancanza di sicurezza favorevole per compiere quotidianamente furti e atti vandalici, denunciati più volte dalle imprese. Attorno lotti abbandonati con capannoni pericolanti, lungo la strada zone trasformate in discariche abusive, dove pensare ad una prospettiva di sviluppo sembra difficile.

I consiglieri comunali del Partito sardo d’azione, Bastianino Spanu e Alessandro Pantaleo, intervengono duramente per denunciare la grave situazione del comparto, sottolineando l’urgenza di eseguire una ricognizione completa delle criticità presenti. «Occorre attivare procedure virtuose che coinvolgano più Enti, come Comune, Consorzio, Autorità di sistema Portuale e Provincia, affinché con unione di intenti si riesca a porre in essere azioni di rilancio quali la manutenzione straordinaria dell'illuminazione pubblica, cura del verde e pulizia delle strade, rafforzando i controlli, anche e soprattutto alla luce degli atti vandalici e dei furti occorsi nell’ultimo periodo».  

La mancanza di sicurezza richiede un piano immediato di modernizzazione funzionale, ambientale e tecnologica. «È nostra convinzione che le lodevoli operazioni di marketing territoriale che sta portando avanti il Consorzio Industriale debbano essere accompagnate da una revisione sostanziale dello strumento di pianificazione urbanistica - sottolineano i sardisti - che consenta ad esempio di rendere possibile l’insediamento di attività ad oggi non previste ma che potrebbero nel breve termine essere lo spunto per una ripresa».

Investitori e grandi progetti arrivano se supportati da situazioni favorevoli, se le aree diventano attrattive e se i servizi risultano adeguati ed efficienti. «Le imprese già insediate, ultimo presidio di attività produttive del territorio cittadino - concludono -, non hanno bisogno di promesse ma di risposte concrete». 

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