«Mando un appello a chi governa la sanità a livello regionale e nazionale affinché venga data una risposta strutturale e non estemporanea alle aspettative di una cittadinanza sempre più preoccupata per la crisi della sanità pubblica».

Così il primo cittadino di Porto Torres, Massimo Mulas, a seguito dell’aggravarsi della carenza di medici di fiducia nella città. Dal 1 luglio  due medici con ambulatorio nel comune turritano, nello specifico il dottor Giuseppe Delogu e la dottoressa Maria Giovanna Mundula, hanno terminato la loro attività in seguito a dimissioni volontarie. La Asl di Sassari ha da tempo avviato le procedure per il conferimento di due incarichi provvisori, ma di questi solo uno è stato accettato da una dottoressa in formazione al corso di Medicina Generale, che quindi potrà prendere in carico un massimo di 1.000 pazienti.

A fronte di una popolazione di 22mila abitanti ci sono 12 medici, e c’è il rischio che il numero si riduca ulteriormente. Il medico Gustavo Lai che già dallo scorso anno ha un incarico provvisorio, potrà estendere il suo massimale, passando da circa 800 pazienti a 1.500. Il Distretto di Sassari, Anglona, Romangia e Nurra Nord occidentale ha chiesto ai medici presenti nell'ambito Porto Torres - Stintino la disponibilità ad estendere il massimale da 1500 a 1800: di questi, al momento, due hanno già espresso parere favorevole.

«Con la direzione generale della Asl di Sassari mi sono fatto ancora una volta portavoce della preoccupazione di tanti concittadini per il pensionamento di alcuni medici di medicina generale – ha aggiunto il sindaco – ho trovato sempre grande disponibilità e capacità di ascolto in un momento in cui, a livello regionale e sardo, nel settore dei medici di famiglia si sta registrando una gravissima carenza di personale. Si tratta di un problema enorme, una vera crisi di sistema che non può essere risolta a colpi di bacchetta magica. Chi amministra la cosa pubblica deve sempre ragionare sul "possibile": per questo ringrazio la Asl che ha messo in campo le uniche soluzioni praticabili date le condizioni di partenza».

Gli uffici "Scelta e revoca del medico" della Asl di Sassari procederanno d'ufficio ad assegnare gli assistiti ai medici, dando la precedenza alle persone maggiormente fragili, come anziani e persone con gravi patologie. «La salute è un diritto primario, - prosegue Mulas - per questo è necessario che il dibattito su come rilanciare la sanità sia completamente svincolato dalle atmosfere elettorali: ragioniamo su come tutelare i cittadini e gli operatori sanitari concentrandoci su problemi e soluzioni, senza pensare alle urne».

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