«Stiamo lavorando per portare investimenti infrastrutturali, trasferimenti che ci consentato di migliorare le aree consortili, attraverso l’Agenzia per la coesione territoriale e tramite il Ministro per il Sud. Uno di questi è il trasferimento di un milione di euro per la progettazione nelle Zone economiche speciali  di tutta la Sardegna e per quanto riguarda il Consorzio industriale di Sassari il milione di euro viene trasformato in ulteriori investimenti infrastrutturali per 70 milioni di euro».

Parole del commissario straordinario della Zes Sardegna, Aldo Cadau, in visita nell’area industriale di Porto Torres, accompagnato dal presidente del Consorzio industriale provinciale di Sassari Valerio Scanu e dal sindaco Massimo Mulas. «La novità è che la Zes è funzionante e questo significa che gli imprenditori interessati possono presentare domanda per la richiesta e ottenimento dell’autorizzazione unica nei territori già delimitati e definiti nell’area delle zone economiche speciali», ha sottolineato il commissario.

«Per la zona produttiva di Porto Torres abbiamo presentato schede progettuali del valore di 70 milioni di euro che riguardano interventi per la riqualificazione e l’opera  di dismissione delle zone water front del porto industriale, compresa l’infrastrutturazione di 40 ettari tra la diga foranea e il Pontile Secchi dove è prevista la nascita di un nuovo polo industriale», spiega Scanu.

La programmazione strategica del CIPS, condivisa con l’Autorità di Sistema Portuale e con gli altri enti territoriali, prevede il recupero e l’ampliamento del porto industriale, la riqualificazione delle aree retroportuali da destinare alla cantieristica navale, all’hub per la logistica, e più in generale all’economia del mare. Linea condivisa dall’orientamento politico dell’amministrazione comunale.

«La stessa direzione e la stessa logica è contenuta nella procedura sulla retrocessione delle aree Eni e di proprietà delle aziende dismesse nella zona industriale», sottolinea il sindaco Massimo Mulas, «una procedura che può essere adottata sia dal Consorzio che dalla Port Authority per rientrare in possesso delle aree adiacenti al porto. Il 31 dicembre prossimo scade la concessione del pontile Secchi a favore di Eni da parte dell’Autorità portuale che non vuole rinnovare, perché servirà per completare l’opera di infrastrutturazione della banchina che manca tra la diga foranea e il pontile Secchi».

Entrambe le aree rientrano nella Zes, da qui l’appello del commissario Cadau affinché gli imprenditori possano presentare progetti per far crescere le aziende già operanti e favorire nuove intraprese per evitare che vengano stornate dal perimetro delle zone economiche speciali. 

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