Nell’ambito degli interventi di riqualificazione degli immobili dell’isola dell’Asinara, si inseriscono anche i lavori di efficientamento energetico dell’edificio denominato “ex Casa dei fanalisti”, un intervento finanziato dal Ministero per l’Ambiente con fondi pari a 400mila euro, il cui progetto definitivo esecutivo è stato approvato dall’Ente Parco.

Il fabbricato costruito nel primo decennio del ‘900 nella località Campo Faro, tra il borgo di Cala Reale e Fornelli, alle dipendenze del Ministero della Marina militare è, attualmente, sede del Crama, Centro recupero animali marini, luogo di ricovero delle tartarughe marine. Il progetto, voluto dal direttore Vittorio Gazale e sostenuto dal commissario straordinario Gianluca Mureddu, è compreso nel Programma di interventi per l'efficientamento energetico, mobilità sostenibile, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici del Parco nazionale dell'Asinara.

Le risorse sono finalizzate a realizzare l’illuminazione interna dell'ex alloggio dei fanalisti, l’installazione dei pannelli fotovoltaici, il ripristino e la messa in sicurezza della struttura. Un piano redatto dal Raggruppamento temporaneo di professionisti quasi tutti locali, con capogruppo l’architetto Omar Simonini. L’edificio è strutturato su due livelli e nel pian terreno si colloca Il Centro Crama con l’intento preciso di portare avanti una iniziativa nazionale per la conservazione della tartaruga marina “Caretta caretta”, la più comune del Mediterraneo.

Il Centro si occupa anche del monitoraggio dei siti di nidificazione e del monitoraggio e studio di altre specie marine, tra cui piccoli cetacei e squali e si avvale di uno staff operativo specializzato nel settore. Il Centro è dotato di una sala veterinaria e di due sale fornite di vasche modulari per la degenza degli animali feriti o bisognosi di cure. I lavori verranno affidati entro l’anno. 

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