Malattie infettive sensibili al clima, a Stintino un workshop con gli esperti
In aumento le patologie veicolate da zanzare, pappataci e zecche, che proliferano anche fuori stagione: «Serve più sorveglianza»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L'innalzamento delle temperature ha avuto impatto sugli insetti come zanzare, pappataci e zecche, che oltre all’azione parassitaria propria (succhiare il sangue dei propri ospiti), possono veicolare al loro interno pericolose infezioni parassitarie, batteriche e virali. Sulla situazione e su quali strategie adottare per evitare le epidemie di malattie infettive e parassitarie da animali all'uomo ha discusso il workshop internazionale di Stintino. Ben 20 esperti gli internazionali di zoonosi, provenienti da Algeria, Colombia, Francia, Italia, Pakistan, Irlanda del Nord, Inghilterra, Egitto, Israele, Sud Africa, e Senegal.
Camila Gonzalez Rosas, direttrice del Dipartimento di Scienze Biologiche dell’Universidad de Los Andes, in Colombia, ha sottolineato: «Dato che non riusciamo a ridurre le emissioni per mantenere la temperatura globale di 1,5°C al di sopra dei livelli preindustriali, le malattie infettive sensibili al clima stanno aumentando così come i loro intervalli di distribuzione e le stagioni di trasmissione. In particolare, le malattie trasmesse da vettori sono altamente sensibili ai cambiamenti climatici. In base a questi dati, i modelli ci indicano un’espansione delle aree adatte alle malattie trasmesse da vettori in Europa».
Qual è la ricetta per cercare di prevenire nuove malattie infettive e parassitarie? La risposta di Gioia Bongiorno dell’Istituto Superiore di Sanità è stata molto chiara: «Fare sorveglianza continua attraverso l’azione quotidiana degli Istituti Zooprofilattici che lavorano in concerto con le ASL. Ma il numero di patogeni e di insetti da monitorare cresce a vista d’occhio e pertanto è necessario mettere a punto sistemi diagnostici dei patogeni e di cattura di insetti sempre più performanti e universali e quindi la collaborazione con l’Università ed il mondo della ricerca è fondamentale».
Il workshop è stato patrocinato dal Museo della Tonnara di Stintino, promosso dalla World Association for the Advancement of Veterinary Parasitology (WAAVP), la Società Italiana di Parassitologia (SOIPA), Sardegna Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, oltrechè ovviamente dal Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari e dall’Università di Lancaster.