L'Opera Ge.Na. di Sassari plaude all'emendamento della finanziaria regionale, ma si punta alla revisione delle tariffe
I sindacati sottolineano la necessità di ulteriori interventi
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Una boccata di ossigeno arriva dalla Finanziaria regionale, che ha stanziato 250mila euro per coprire il 50 per cento degli arretrati del 2020 e 2021, ma per garantire la sopravvivenza e la stabilità occorre anche altro. Lo hanno sottolineato i sindacati Cgil, Cisl e Uil nell'affollata manifestazione che si è tenuta all'Opera Gesù Nazareno di Sassari (Ge.Na.) che si occupa della riabilitazione di soggetti con disabilità intellettiva e autistica. “Dobbiamo tutelare non solo i 98 lavoratori ma anche i 110 pazienti” hanno detto i rappresentanti sindacali.
L'aspetto positivo è che i consiglieri regionali del territorio stanno portando avanti la battaglia in maniera compatta, come hanno sottolineato Desirè Manca, Gianfranco Satta e Antonio Piu che fa parte della Commissione Politiche Sociali e Salute e ha anticipato il prossimo passo: “Ora puntiamo a un tavolo tecnico regionale per rivedere le tariffe, che andranno adeguate ai reali costi del personale, delle attrezzature, dei materiali e delle bollette energetiche, e anche sulla percentuale dei ricavi. C'è un mese e mezzo di tempo perché la proprietà della Ge.Na. prepari una documentazione esaustiva perché su i costi dimostrati verrà fatto l'adeguamento delle tariffe”.
Il direttore della Ge.Na. Che ha sollecitato l'intervento politico sottolinea: “Ben venga l'emendamento, anche se copre il 50% degli adeguamenti degli stipendi, ora però bisogna rivedere le tariffe perché i costi sono aumentati di 22 mila euro al mese. Si tratta di salvaguardare una struttura che dal 1955 garantisce assistenza qualificata alle persone con disabilità e 70 dei 110 pazienti sono residenti”.