Un paradiso ecologico e sostenibile, con l’obiettivo di diventare completamente green. Il Parco nazionale dell’Asinara da dieci anni utilizza tecnologie a emissioni zero, grazie al progetto finanziato dalla Fondazione Sardegna con un importo iniziale di 750 mila euro, fondi incrementati per un complessivo di 900 mila euro. Sei le auto elettriche e un mezzo ibrido che perlustrano e controllano l’intera isola, un altro bus elettrico è stato donato al Comune di PortoTorres, un piano di mobilità sostenibile “Asinara Emissioni zero” che, questa mattina, è stato presentato al pubblico presso la sede della Fondazione di Sardegna, a Sassari, insieme al volume “Biennal ofresilience, art and landscape”, un testo che raccoglie studi e progetti legati all’Asinara e alla sua partecipazione alla XII Biennale del Paesaggio di Barcellona.

Dopo i saluti istituzionali di Giacomo Spissu, presidente della Fondazione di Sardegna, sono intervenuti Vittorio Gazale, moderatore dell’incontro, e Gianluca Mureddu, direttore e commissario straordinario del Parco dell’Asinara, Massimo Mulas, sindaco di Porto Torres, Fausto Fadda, presidente del comitato scientifico della sede regionale dell’Eurispes, e Novella Cappelletti, editrice della rivista Paysage. «Un progetto in progress, una prospettiva che ci ha permesso di realizzare dei servizi e prodotti, in continua evoluzione e in conformità con la missione del Parco secondo l’indirizzo politico della Fondazione», spiega il direttore Gazale. «Questo progetto ci ha pernesso di partecipare all’importante Biennale di Barcellona nel 2023, con al centro il tema della de carbonizzazione, - aggiunge - un rapporto che si è consolidato tanto da permetterci di far parte anche della XIII edizione della Biennale». Per il presidente Spissu: «Asinara emissioni zero sottolinea il valore paesaggistico e ambientale, un modo per ribadire che siamo d’accordo sulla transizione energetica, per dare un segnale di buone prassi e buone pratiche ad altri contesti come sta avvenendo nell’isola». Il progetto, promosso e sostenuto dalla Fondazione di Sardegna in collaborazione con il Parco, l’associazione LWCircus, l’Università di Sassari e il Comune di Porto Torres, prevede l’introduzione di veicoli elettrici per ridurre le emissioni sull’isola e promuovere un modello di gestione ambientale innovativo.

«Il progetto ha offerto la possibilità di creare importanti infrastrutture, - ha detto il commissario Mureddu - la base su cui costruire un modello Asinara con l’ambizione che diventi completamente green, con emissioni zero, un’isola che si apre finalmente al territorio dell’area vasta, creando una sinergia con le comunità che si affacciano sul Golfo dell’Asinara». Sulla stessa linea il sindaco Mulas: «Oggi c’è una sinergia tra i territori che ruotano attorno al Golfo, un marketing territoriale che oggi rappresenta un punto di forza che produce delle azioni standardizzate e riproducibili, per raggiungere un unico obiettivo, quello delle emissioni zero nell’isola». All’incontro sono intervenuti anche i rappresentanti del mondo accademico ed esperti internazionali nel campo della pianificazione del paesaggio e della resilienza ambientale. Presenti tra gli altri, Carlo Mannoni, direttore generale della Fondazione, Vanni Maciocco, progettista del Piano del Parco, e Marina Cervera, direttrice della Biennale del Paesaggio. 

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