Il corteo di questa mattina è partito da piazza Azuni e si è diretto in piazza Università. Ha trovato folta partecipazione lo sciopero generale indetto da alcune sigle dei sindacati di base e organizzato a Sassari dall’ Assemblea cittadina per la Palestina.

Dietro la prima fila organizzata dai promotori e dagli studenti dell’Università, un grosso spezzone di studenti delle scuole superiori cittadine e della provincia con i loro prof. del neonato coordinamento Docenti per la Palestina e, mescolati alla folla, nutrite rappresentanze delle comunità palestinesi, marocchine, egiziane, gambiane, senegalesi.

Giuseppe Tecleme, docente del Liceo Scientifico “Marconi” di Sassari, spiega: «Alla base del silenzio sui fatti di Gaza c’è una deformazione della verità storica e una distorsione del pensiero e delle parole che vengono usate nel discorso pubblico. Tra le altre cose la scorretta identificazione tra ebraismo, sionismo e stato di Israele consente di accusare di antisemitismo chiunque critichi Israele. Come insegnanti abbiamo il dovere di ricordare gli orrori del passato, ma la vera creazione di pensiero critico sta poi nel saper riconoscere e comprendere quello che accade oggi».

A Sassari si è aperto un nuovo fronte per contestare la «penetrazione della guerra in istituzioni che dovrebbero essere portatrici di pace e cooperazione tra popoli - come ha concluso Mattia Uzzau degli Studenti per la Palestina - Al Magnifico Rettore e al Senato Accademico abbiamo chiesto di fermare permanente ogni collaborazione tra la nostra Università e Leonardo S.p.A, comprese le sue estensioni di propaganda culturale, quale la Fondazione Leonardo – Civiltà della Macchine. Poiché crediamo la ricerca non debba in nessun modo sostenere la guerra né esserne sostenuta».

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