Il gremio sassarese dei Viandanti tra i beneficiari degli ultimi doni inviati dal Papa emerito Benedetto XVI, morto pochi giorni fa. «Si tratta - spiega Cristian Zedda, segretario dell’associazione - di un calice, una patena e un cucchiaino in argento».

Stile neogotico, tradizione tedesca, e provenienza del monastero di Mater Ecclesiae, Città del Vaticano, dove Joseph Ratzinger risiedeva dal 28 febbraio 2013, giorno della rinuncia al soglio petrino. «Noi gli avevamo fatto un omaggio per il 70° anniversario della sua ordinazione sacerdotale e in risposta, pochi mesi fa, abbiamo ricevuto questi oggetti sacri». Certificati con un biglietto firmato da padre Georg Ganswein, “segretario particolare del Santo Padre”. «Una persona molto determinata - ricorda Zedda - e rispettosa delle indicazioni di Benedetto di cui era innamorato, in senso spirituale sia chiaro».

Cristian è appena tornato da Roma dove si è unito alla folla dei fedeli che, nella basilica vaticana, hanno salutato le spoglie mortali di Ratzinger. «Adesso provo smarrimento per la sua morte ma sono confortato dalla certezza che è stato un santo». Il segretario del gremio ha incontrato l’ex pontefice di persona in diverse occasioni: «Ho avuto l’impressione di una persona cordialissima, che ti guardava dritto negli occhi ed era interessata all’interlocutore anche in mezzo al caos». Una figura paterna, da «nonno saggio», distante dal profilo divisivo dipinto in questi anni. «Credo che sarebbe inorridito da queste polemiche, a me è parso pieno di bontà e serenità». E quanto al presunto sfarzo delle vesti papali che hanno attirato critiche e ironie, Zedda le spiega così: «Non voleva abbellirsi ma solo richiamare la solennità della liturgia. Prenda il simbolo delle scarpe rosse, banalizzato da questa società fluida. Il significato era di voler seguire le orme di Cristo fino alla morte».

Ratzinger aveva già fatto un altro regalo al gremio, nel 2008, uno zucchetto da lui “indossato” come testimonia sempre padre Georg. «Sono doni che, ci tengo a precisare, non arricchiscono soltanto la nostra associazione ma tutta la comunità sassarese. Noi ne siamo i custodi». Ovviamente in un luogo protetto per allontanare le tentazioni del furto. È stato il “vero” Papa, come qualcuno afferma? «Da marzo 2013 il pontefice è Francesco. Di cattivo gusto pensarla altrimenti».

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