Il sindaco gentiluomo, il politico che è stato tra gli ideatori del Candeliere d'oro e d'argento da assegnare agli emigrati sassaresi residenti da più tempo all'estero o nella Penisola. Raimondo Rizzu, scomparso nel 2015, si vantava di essere il sindaco di Sassari “mai frusciaddu”, mai fischiato alla Faradda dei Candelieri.

Il consigliere comunale Massimo Rizzu, suo parente, porterà al prossimo consiglio comunale (previsto intorno a metà settembre) la proposta di intitolare una via o una piazza della città a uno dei sindaci che più si è operato per Sassari, e non solo durante la sua legislatura, dal 1983 al 1988. Basti ricordare che Raimondo Rizzu è stato anche presidente del Conservatorio, della Corale Canepa e componente del collegio sindacale dell’Ente concerti Maria Luisa De Carolis, nonché presidente dell'Atp, l'azienda di trasporto pubblica di Sassari.

La legge prescrive siano passati almeno dieci anni perché si possa intitolare una via o una piazza a una persona defunta, «ma la legislazione prevede anche casi eccezionali per una deroga», fa notare Massimo Rizzu, «e credo Raimondo Rizzu la meriti per il suo impegno politico e culturale a favore della città e dei sassaresi».

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