Una festa con tanti invitati, quella per il taglio del nastro dell’opera irrigua più importante del territorio. Rappresentanti delle istituzioni, esponenti politici e delle organizzazioni agricole si sono dati appuntamento a Monte Baranta, il quartier generale allestito per l’occasione dal Consorzio di bonifica della Nurra, per celebrare la fine dei lavori di riqualificazione dei 6791 metri di canale adduttore realizzato nel 1965 e che collega il Rio Cuga alla vasca di Monte Baranta, in territorio di Olmedo. 

Un’opera di ingegneria idraulica costata 18 milioni di euro (fondi ministero Infrastrutture e Agricoltura) e che si è portata a termine in tempi da record. Il presidente del Consorzio di bonifica della Nurra ne ha approfittato per strappare un impegno a tutti i presenti: “Da circa un anno in commissione Agricoltura c’è nuova proposta di riforma – ha svelato Zirattu – cerchiamo di portarla avanti, uscendo dal solito sistema dello scarica-barile”. Serve una revisione della Legge 6, la legge quadro del 2008 in materia di Consorzi di bonifica, con una ridefinizione di ruoli e competenze, adeguando il quadro normativo alle reali esigenze di regimentazione delle acque e sicurezza idraulica e ambientale dei territori della Sardegna. “Oggi stiamo scrivendo la storia di riscatto di un territorio che ha sofferto problemi di carattere idrico – ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Michele Pais – il futuro si giocherà sulla gestione consapevole ed efficiente della risorsa. Le prossime sfide riguardano la qualità dei prodotti e il risparmio sui costi”. 

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