«Il progetto della ferrovia va subito rimodulato sulla base di un’intesa Comune-Regione-Stato, va elettrificata l’intera linea, utilizzata un’infrastruttura tipo tram-treno che consenta la penetrazione in città, fino a Calabona, per una efficace connessione Alghero centro - Aeroporto - Sassari. Siamo ancora in tempo e ci sono le risorse».

E’ la sintesi che l’ex sindaco Mario Bruno, socio fondatore dell’associazione Maestrale, ha fatto a conclusione del dibattito dal titolo “Ferrovia Sassari-Alghero: quale futuro?” tenutosi giovedì al Quarter. Tantissime le persone intervenute al confronto voluto dall’associazione per fare luce sul progetto del treno a idrogeno e provare a proporre soluzioni alternative.

Al tavolo dei relatori, coordinati da Gabriella Esposito, vicepresidente dell’associazione, si sono alternati gli studiosi Enrico Fedeli del Politecnico di Torino e Alessio Sanna algherese esperto in materia, da anni a Torino, oltre a Rosario Musmeci coordinatore del comitato Metrotramvia di Sassari e all’assessore comunale Roberto Corbia. Il tramtreno, è stato detto, potrebbe con un solo mezzo e senza cambi, collegare Alghero centro e i suoi quartieri con Fertilia, l'aeroporto e i vari quartieri di Sassari. Il progetto a idrogeno, invece, «rappresenta un'anomalia in questo disegno, perché va nella direzione opposta», è stato detto.

L’assessore Roberto Corbia ha posto l’accento sull’importanza, comunque, di non perdere le ingenti risorse del PNRR: 320 milioni di euro ma ha mostrato apertura nel richiedere la rimodulazione del progetto al Ministro Salvini.

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