Il docu-film sull'Argentiera di Stefania Porcheddu arriva a Sassari
L'iniziativa è del Laboratorio di Antropologia Visuale “Fiorenzo Serra” della Società UmanitariaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Si intitola "Argento vivo" il docufilm della regista Stefania Porcheddu che racconta la storia della borgata mineraria dell'Argentiera. L'opera verrà proiettata lunedì alle 10 nell'Aula Magna A del Dipartimento di Storia, Scienze dell'Uomo e della Formazione dell'Università di Sassari. L'iniziativa è del Laboratorio di Antropologia Visuale “Fiorenzo Serra” della Società Umanitaria.
Già in epoca romana erano noti i giacimenti, ricchi di piombo argentifero, sfruttati poi anche in età medievale. La miniera ha vissuto una nuova epopea a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, con la ripresa dell’attività estrattiva e il progressivo sviluppo di una borgata, che divenne il principale centro abitato della Nurra.
A gestire la miniera sino al 1924 fu la Correboi, una società con capitali liguri; poi a rilevarla fu la multinazionale Pertusola, che ne decise la chiusura nel 1963. Da allora l’Argentiera ha subito un inesorabile spopolamento; attualmente ha circa 60 residenti e resta da molto tempo in attesa che si realizzi un vero sviluppo turistico della zona.
Il documentario di Stefania Porcheddu riannoda i fili della memoria dell’epopea estrattiva, con le testimonianze dirette di chi ha lavorato e faticato in miniera, una storia emozionante e aneddoti raccontati con orgoglio da Giovanni Matteo Ortu e Giovanni Deroma. Una storia comunitaria e umana che emerge dalle vite dei lavoratori, figli ed eredi di quella realtà estrattiva, che ha lasciato un inossidabile monumento di archeologia industriale.
Previsti gli interventi della regista Stefania Porcheddu, dello storico Sandro Ruju che ha scritto un prezioso volume sull’Argentiera, di Alessandro Ponzeletti storico dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Sassari, della geografa del DISSUF prof.ssa Valeria Panizza, e del dirigente del Liceo Margherita di Castelvì prof. Gianfranco Strinna.