Spariscono fiori, vasi e persino gli arredi funerari: al cimitero monumentale di Sassari i furti sono all’ordine del giorno. Sono diventati bersaglio dei ladri  anche le lampade e qualcuno, in passato, ha pure preso di mira le foto dei defunti e oggetti di rame, fatti che si ripetono quotidianamente, episodi sempre più frequenti denunciati alle forze dell’ordine.

L’ultima segnalazione arriva da Alessandro, un giovane che sulla lapide di sua nonna ha voluto lasciare un chiaro messaggio ai malviventi: “A te, che hai rubato due volte su questa tomba, sappi che mia nonna è stata per tutta la vita una donna di sani principi, amando e rispettando ogni persona di questo mondo”. Una nota scritta su un foglio di carta puntato sulla lapide di marmo per sottolineare che: “La persona che ti scrive è suo nipote Alessandro - si legge nel messaggio scritto - che davanti a tutto ciò non vive con gli stessi ideali. Anche gli alberi hanno gli occhi. Buona Fortuna”. Un avviso ai ladri che approfittano della scarsa vigilanza del cimitero monumentale costruito nel 1837, per un affronto subito per la seconda volta. Un’area monumentale di 16 ettari dove spesso si rubano oggetti che pur avendo poco valore economico conservano un grande valore affettivo. Per alcuni un sacrilegio compiuto nelle tombe, tutte private e vincolate dalla Soprintendenza. Alcune negli anni, di fatto, hanno perso il proprietario e sono prive di manutenzione. 

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