Fertilia, il Dipartimento di Architettura avvia il piano di rigenerazione urbana
Oggi, alle 18.30, la tre giorni proseguirà con la cittadinanza onoraria a Egea HaffnerPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il Dipartimento di Architettura dell’Università di Sassari aiuterà Fertilia nel processo di rigenerazione urbana, ripensando - insieme alla cittadinanza - il futuro degli immobili abbandonati. “Rinarrare Fertilia come centro per la rigenerazione del tessuto urbano e il suo tessuto territoriale”. Parte con questo presupposto la tre giorni di “Fertilia Città di Fondazione”, che ha ospitato nella giornata inaugurale il convegno dal titolo “Fertilia e il territorio, strumenti, prospettive e innovazione”.
Dopo i saluti della presidente del Centro Naturale Commerciale Anna Sigurani, di don Angelo Cocco – ex parroco di Fertilia – e dell’assessore all’Urbanistica del comune di Alghero, Roberto Corbia, il presidente del Comitato di Quartiere Luca Rondoni ha introdotto la tematica oggetto del convegno, rimarcando la volontà di costruire un dialogo importante con la politica locale e regionale, cercando la collaborazione attiva dei cittadini. «L’obiettivo», spiega Rondoni, «è uscire da un progetto calato dall’alto creando il luogo dove vogliamo vivere, restare e costruire il futuro dei nostri figli».
Il professor Vanni Maciocco, responsabile del progetto di ricerca, ha poi spiegato l’indirizzo dei lavori e gli obiettivi della nuova narrazione del progetto di riqualificazione: «Fertilia non può essere considerata solo un quartiere di Alghero, è un territorio di grande qualità ambientale con una propria autonomia e centralità. Con il gruppo di ricerca sono stati elaborati alcuni scenari per il futuro di Fertilia, una città ambientale che ha come centro la laguna del Calich e il cordone dunale di Maria Pia».
La tre giorni dedicata a Fertilia proseguirà oggi alle 18.30 con l’attribuzione della cittadinanza onoraria a Egea Haffner, la protagonista della famosa fotografia “La bambina con la valigia”, icona dell’esodo dei fiumani, degli istriani e dalmati, immagine-simbolo del museo della memoria. Poi la proiezione in piazza in prima nazionale del docu-film di Igor Biddau “Rotta 230° - Ritorno alla Terra dei Padri” (ore 20.30) reduce dai riflettori del Festival del cinema di Venezia.