«Anche se questa sentenza non ci restituirà i nostri genitori, abbiamo finalmente ottenuto giustizia. Era giusto così, che lui restasse in galera perché ha distrutto la nostra famiglia, le nostre vite, ma andremo comunque avanti facendoci forza e prendendoci cura di Ilaria e dei suoi due figli che purtroppo non hanno potuto conoscere i loro nonni».

A fatica Mariella e Giusy Saladdino commentano la sentenza che condanna alll’ergastolo Fulvio Baule, l’omicida che il 22 febbraio di due anni fa, a Porto Torres, uccise con un’ascia i suoceri, Basilio Saladdino e Liliana Mancusa, proprio davanti alla loro abitazione. Con la stessa brutalità aveva aggredito la ex moglie, Ilaria Saladdino, che dopo una lunga riabilitazione ha fatto ritorno a casa. Nell’aula della Corte d’Assise, le sorelle gemelle si abbracciano e trattengono le lacrime al termine della lettura del dispositivo da parte del giudice Massimo Zaniboni.

Una sentenza emessa alle 13 davanti alla pm, Enrica Angioni, che nella sua requisitoria aveva chiesto il carcere a vita. «Cercheremo di andare avanti perché dobbiamo prenderci cura di Ilaria, dei nostri figli e dei gemellini che purtroppo non hanno potuto conoscere i loro nonni, non sanno quanti sacrifici hanno fatto per loro. Devono essere orgogliosi di essere nipoti di Saladdino, come lo siamo noi di essere le loro figlie».

La Corte d'assise ha condannato Baule anche all’isolamento diurno per 1 anno, all'interdizione perpetua dai pubblici uffici, alla decadenza dalla responsabilità genitoriale, oltre al pagamento delle provvisionali ai familiari delle vittime che si erano costituiti parti civili, con gli avvocati Silvia Ferraris e Gian Mario Solinas.

I legali hanno ricostruito i momenti più drammatici della tragedia, sottolineando l’aspetto della premeditazione. «Baule non ha mai proferito una sola parola di pentimento, di amarezza o di semplice dispiacere per quanto commesso», ha detto il legale Solinas. La Corte ha riconosciuto alla moglie Ilaria Saladdino un risarcimento di 250mila euro; 300mila euro a ciascuno dei due figli della coppia; 200mila a Maria Saladdino e 180mila a Giusy Saladdino; 60mila euro ciascuno alle sorelle di Basilio Saladdino, Maria e Silvestra, e al fratello di Liliana Mancusa, Marcello. L'avvocato difensore di Baule, Nicola Lucchi, valuterà la possibilità di ricorrere in appello dopo avere letto le motivazioni della sentenza. 

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