«Il protocollo siglato oggi segna una svolta importante per il rilancio industriale del Nord Sardegna e dell’intera isola, dopo anni di incertezze».

Così il segretario generale della Cisl sarda, Pier Luigi Ledda, firmatario del documento unitario per il rilancio del progetto sulla Chimica Verde per la riconversione industriale di Porto Torres, che vede insieme la Regione, i Comuni di Sassari, Alghero e Porto Torres, la Città metropolitana di Sassari, i sindacati, il Consorzio industriale sassarese, Confindustria del Centro Nord Sardegna. Nella sala Angioy del palazzo della Provincia di Sassari la scelta condivisa che rappresenta una svolta nella vertenza Chimica Verde, sostenuta dalla Regione, dalla governatrice Alessandra Todde e dall'assessore regionale all'Industria, Emanuele Cani.

«Un’intesa che, forse per la prima volta, vede tutte le istituzioni, le parti sociali, il mondo industriale unito per lo sviluppo e il lavoro: l’area industriale di Sassari e Porto Torres – sottolinea Ledda - ha tutte le caratteristiche per diventare un centro di sviluppo strategico per l’economia green e circolare, fondamentale per la transizione ecologica del Paese».

Per la Cisl è importante che «il futuro della Chimica Verde non sia separato dal tema delle bonifiche e della reindustrializzazione dell’area, ma è necessario un quadro chiaro degli interventi programmati da ENI, con un ruolo attivo del Governo Nazionale per garantire trasparenza e vincoli precisi sugli impegni dell’azienda. Il nostro impegno sarà quello di vigilare affinché gli investimenti promessi si traducano in occupazione stabile e crescita economica per il territorio». Anche per il segretario generale della Cisl di Sassari, Sergio Mura, «ora è il momento della concretezza. Chiediamo che il Governo convochi al più presto la Cabina di Regia nazionale e che Eni rispetti gli impegni assunti. Il Nord Sardegna ha tutte le potenzialità per diventare un hub industriale strategico, ma servono certezze, tempi certi».

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