Sono quasi due anni che il Centro diurno di salute mentale di Alghero è chiuso. «Una decisione improvvida, assunta nella più totale indifferenza», denuncia Elisabetta Boglioli presidente dell’associazione Il Labirinto, da sempre attenta alla fascia di popolazione più fragile.

«È stato negato a chi soffre di disagio psichico, persone fragili, bisognose di attenzioni, un luogo destinato alla riabilitazione, alla aggregazione e alla socialità – spiega Boglioli – un servizio che rappresentava anche per le famiglie un luogo di sollievo, sapendo che il proprio congiunto era affidato alle cure degli operatori del Centro diurno».

Soffre anche il Centro di salute mentale di via Costa, a corto di medici, psicologi e educatori. «Nonostante l’abnegazione degli operatori presenti, ha necessità di maggiore attenzione – prosegue la presidente dell’associazione - per consentire agli operatori stessi di lavorare con maggior serenità considerato che devono essere presenti su gran parte del territorio, e non sempre sono in grado di assolvere alle richieste che vengono da una utenza sofferente». 

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