Una morte improvvisa mentre, nel dicembre 2013, veniva trasportata in ambulanza al pronto soccorso di Sassari per un deficit respiratorio. Ma a Lu Bagnu, frazione di Castelsardo, il mezzo di soccorso, che viaggiava in codice giallo, va a sbattere nella sua corsa contro un’automobile che stava per svoltare.

Un impatto tremendo che proietta la vettura della donna al volante trenta metri più avanti, fa sfondare un’aiuola in cemento all’ambulanza e, soprattutto, provoca il decesso della signora in barella a causa della rottura dell’aorta.

Per questo episodio tre persone vanno a processo, l’automobilista e due operatori sanitari, con l’accusa di omicidio colposo.

Ieri in tribunale a Sassari la decisione della giudice Valentina Nuvoli che assolve i due per prescrizione del reato, e la 48enne perché il fatto non sussiste.

In discussione l’avvocato di quest’ultima, Luigi Satta, puntualizza le condizioni critiche vissute sul momento del fatto dalla sua assistita, come l’impossibilità di avvistare l’ambulanza e la forte velocità del mezzo arrivato addosso alla guidatrice, sottolinea il legale, “come un missile”.

Su di lei pendeva l’aggravante di aver commesso il fatto violando le norme sulla sicurezza stradale mentre per gli operatori sanitari, difesi dagli avvocati Ilaria Pinna e Pina Zappetto, l’accusa era quella di non aver assicurato la paziente alla barella.

La pm Ilaria Achenza aveva chiesto otto mesi per la 48enne. 

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