Oltre 5mila e 500 euro. Scadenza il 5 ottobre. Questa è l'ultima bolletta della luce, riferita al solo mese di agosto, ricevuta da un ristoratore del lungomare di Porto Torres. Che gestisce un locale con una capienza massima estiva (con la veranda all'aperto) di una quarantina di posti. Qualche cameriere e due cuochi in cucina (lui aiuta) come dipendenti. Una piccola e vivace attività quindi. Sulla quale, come tante altre, si è abbattuta la mannaia dell'energia elettrica.

"Dopo l'ultima bolletta non mi è rimasto altro che licenziare gran parte del personale e diminuire i posti a sedere - spiega sconsolato il gestore -. Mi è dispiaciuto molto, visto il rapporto di stima e amicizia che avevo con i dipendenti. Ma non avevo altra scelta, dato che la bolletta precedente, riferita al mese di luglio, ammontava a 3mila e 500 euro circa. 9mila euro di luce in due mesi per una piccola attività come la nostra sono insostenibili. In inverno - continua - ho già deciso di chiudere i battenti, per la prima volta in tanti anni. Bisogna che il Governo faccia qualcosa. Così è impossibile andare avanti. E dire che la stagione è stata intensa. Tutto inutile. Anche a Porto Torres nella ristorazione, e non solo - conclude -, rischiamo una serrata totale".

Clamorosa poi l'ultima bolletta di un bar pasticceria del centro: 12mila euro, riferita al solo mese di agosto. Anche in questo caso si parla di drastica riduzione di personale. Stessa cosa per tutti gli alberghi e bed and breakfast. Quindi anche a Porto Torres, località che tenta di riprendersi dalla crisi post industriale, le attività commerciali e turistiche stanno ricevendo una mazzata mortale dal caro energia. E sono già diverse centinaia i posti di lavoro persi in un solo mese, che vanno ad aggiungersi agli altri nelle attività produttive artigianali. Una città al collasso. E non è certo la sola.
 

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