Un inizio col piede sbagliato, un iter burocratico tortuoso quello dei battelli elettrici, finanziati 10 anni fa dal ministero dell’Ambiente a favore del Comune di Porto Torres, con fondi pari a 492mila euro e ancora “parcheggiati” in porto.

Cala Reale e Cala d’Oliva, questi i nomi delle due imbarcazioni dotate di pannelli fotovoltaici, che si trovano da 4 anni presso il cantiere navale dei fratelli Polese in attesa di essere sperimentati in acqua.

La loro è una storia infinita partita nel 2008, quando il Comune partecipò al progetto “Bando fonti rinnovabili, risparmio energetico e mobilità sostenibile nelle isole minori”, così ebbe inizio la costruzione presso il cantiere della ditta Agromare con sede ad Angri, in provincia di Salerno.

In seguito al collaudo nel 2014, al passaggio di proprietà al Comune nel 2016 e quindi alla loro iscrizione nei registri navali, i battelli arrivarono a Porto Torres a metà agosto 2017, per essere sperimentati nelle acque del porto dopo una settimana.

Invece iniziarono i primi problemi. Prima dell’affidamento definitivo, tramite bando, del servizio nell’isola dell’Asinara per garantire il trasporto dei turisti da Cala Reale a Cala d’Oliva, le due unità navali dovevano superare un periodo di prova di 14 mesi. Ma l’avviso pubblico non c’è mai stato e i battelli sono rimasti in secca.

A distanza di quasi 12 anni e tre amministrazioni, le due imbarcazioni risultano vecchie come la tecnologia utilizzata, risultata non idonea per collegamenti in un tratto di mare come quello dell’Asinara ma adatta soltanto per acque interne. 

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