Un uomo che ha combattuto la criminalità, protagonista di un periodo storico in cui si lottava contro il terrorismo, gli anni bui del banditismo che lui da vero carabiniere ha saputo affrontare con coraggio.

Ad Alghero, la sua città di adozione, nella chiesa della Mercede, l’ultimo saluto a Franco Serra, l’ex maresciallo di Oliena morto a 67 anni a causa di un aneurisma cerebrale, che in pochi giorni se lo è portato via, in silenzio, lasciando attoniti amici e parenti.

Fin dall’inizio della sua carriera Serra ha mostrato grandi capacità investigative studiando il fenomeno della criminalità organizzata sia dal punto di vista documentale che operativo, confrontandosi anche con diversi pentiti, alcuni già in posizione rilevante nell’organizzazione.

La sua impostazione di base era quella di operare con estrema intelligenza e riservatezza e con il massimo basso profilo per tutelare le strutture organizzative e gli uomini, suoi colleghi dell’Arma: insieme facevano parte della squadra del Reparto operativo di Sassari. Ma soprattutto quella era la modalità più adeguata per neutralizzare il nemico pericoloso e organizzato.

Da vero olienese conosceva ogni anfratto delle montagne del territorio barbaricino e le sue storie fatte di sequestri di persona e di faide.

Da dieci anni in pensione per motivi personali, un anno fa aveva subito la perdita di un figlio, un dolore che lo ha accompagnato fino alla morte. 

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