Assolto dall’accusa di tentata estorsione dopo aver chiesto cinque euro in chiesa.

Si è conclusa nei giorni scorsi in tribunale a Sassari l’odissea giudiziaria di S. M., 54enne algherese, imputato anche per danneggiamento e interruzione dell’ufficio religioso per una vicenda di quattro anni fa.

In una chiesa di Alghero l’uomo aveva chiesto con insistenza dei soldi e poi, dopo aver staccato una croce a stile dalla parete, l’aveva agitata nell’aria pronunciando frasi sconnesse contro il sacerdote. “Non sei un vero cristiano, vieni dai paesi!”, era una di queste insieme a “Guardate com’è bianco. Non è un prete, dev’essere Satana!”.

Infine, dopo aver ricevuto del denaro da una parrocchiana, si era calmato restando in fondo all’edificio sacro. Il legale di S. M., Elias Vacca, aveva tracciato il profilo di un individuo che “vive sconnesso dalla realtà e ha la mente obnubilata da alcol e droga”. Un quadro confermato dalla dottoressa Elisa Granieri, incaricata della perizia psichiatrica, che ha giudicato “la capacità di intendere e volere dell’imputato grandemente scemata”.

A pronunciare la sentenza di assoluzione per due reati citati, tentata estorsione e vilipendio del culto, il collegio presieduto dal giudice Giancosimo Mura, a latere Monia Adami e Claudia Sechi, che ha però comminato quattro mesi per il danneggiamento del fanalino di un’automobile parcheggiata all’esterno della chiesa. Il pubblico ministero Mario Leo aveva chiesto un anno e otto mesi di reclusione.

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