In merito al contestato progetto dei campi-boe in Area marina protetta, mancherebbero le simulazioni fotografiche richieste dal Ministero, per il parere paesaggistico. Lo denunciano le associazioni APS Punta Giglio Libera-Ridiamo Vita al Parco, Earth Gardeners, Italia Nostra Sardegna, Lipu, Parco NordOvest Sardegna, SardegnAmbiente, Sardenya i Llibertat, ANS Assemblea Nazionale Sarda, in seguito alla pubblicazione, da parte del Parco, del progetto esecutivo dell’intervento Pnrr relativo alla realizzazione dei campi ormeggio nell’Area marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana e negli specchi d’acqua di Cala dell’Olandese, Lazzaretto e Rosso.

Ora le associazioni chiedono al presidente del Parco di Porto Conte, e non solo a lui, «se la mancata presentazione di tale fondamentale elaborato non confermi la fragilità delle motivazioni del progetto e l’inconsistenza della tesi della necessità dei campi ormeggio, anche dopo il loro opportuno ridimensionamento, in relazione alle effettive esigenze di tutela della posidonia».

In merito alle praterie di posidonia oceanica, ancora, le associazioni vorrebbero avere notizie circa l’esito del monitoraggio sullo stato del posidonieto, che doveva essere acquisito entro il 31 dicembre 2024, a cui risulta vincolata la stessa possibilità di dare effettivo inizio ai lavori di posizionamento delle boe. Infine le associazioni sottolineano le difficoltà, nell'accesso agli atti, di reperire i documenti legittimamente richiesti.

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