Un anno senza Alessio Murgia, morto 18enne il 7 luglio del 2021 in un incidente stradale in Corso Margherita di Savoia a Sassari.

Una tragedia che ebbe un’eco nazionale, avvenuta dopo i festeggiamenti per la vittoria della nazionale italiana alle semifinali dell’Europeo di calcio.

“Se n’è andato col pallone - spiega la mamma Luciana Nuovo - con cui ha sempre vissuto”. La grande passione coltivata fin dalla più tenera età: “La sua prima parola - continua Luciana - è stata go-gol”.

Per ricordarlo si è organizzato a Li Punti un torneo di calcio. All’interno dell’evento una raccolta fondi in beneficenza: “A favore dell’associazione Manuel Dore e di San Filippo Fighters che si occupa di malattie rare”.

Folta la partecipazione di amici, conoscenti, residenti e non solo a testimoniare l’eredità solare lasciata da ‘Alessietto’: “Ha lasciato un grandissimo vuoto in tanti. Era una persona altruista, che aveva un sorriso per tutti”.

Il torneo in suo memoria (foto floris)
Il torneo in suo memoria (foto floris)
Il torneo in suo memoria (foto floris)

L’empatia di Alessio ricorre nei ricordi della madre: “Se soffrivano gli altri soffriva anche lui”. Capace anche di grandi gioie come quella vissuta la sera dell’incidente: “Aveva fatto un provino al Vanni Sanna. Era felicissimo per l’esito e mi disse: ‘Sento che arriverò molto in alto e parleranno di me’. In un certo senso è successo proprio così”.

Luciana spiega dove trova la forza per andare avanti: “Nella fede. Dico sempre che ho due figli: per una cucino e lavo la roba, all’altro dono le mie preghiere”. Quanto al ragazzo che conduceva la macchina alle 2.30 del mattino di quel giorno la signora è netta: “L’ho perdonato subito ma non ci frequentiamo”.

Intanto si gioca la finale e Luciana dice: “Sono agitata e felice. Questo torneo gli sarebbe piaciuto tantissimo”. Sulla sua maglietta e quella di tanti altri, così come sull’immagine che lo ritrae all’ingresso del campo di calcio, la scritta “Fidati…Ne vale la pena”. “Lo diceva sempre ed è come se lo dicesse ancora. Per me lui vede già quello che anche noi speriamo di vedere: la gloria”.

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