Il calcio nel sangue, il rossonero nel cuore. Era tifoso del Milan Alessio Murgia, il giovane 19enne sassarese morto ieri notte in un incidente stradale in corso Margherita di Savoia a Sassari mentre festeggiava la vittoria della Nazionale sulla Spagna.

Alessio giocava da centrocampista nelle giovanili del Li Punti e ieri alle 17 aveva partecipato ad uno stage della società al Vanni Sanna di Sassari. "Era felice e sereno come sempre - dice il suo allenatore Alessandro Maninchedda - Quando è uscito dallo spogliatoio si è tolto la sua amata maglietta del Milan e si è seduto in tribuna. Era sudato e c'era un po' di vento. È bastata una mia occhiataccia dal campo e lui si è rimesso la maglietta. È l'ultimo ricordo che ho di Alessio, un ragazzo fatto a modo suo. A centrocampo - precisa - amava sempre saltare l'uomo e giocava con gioia e passione. Sono quasi incredulo per la sua scomparsa". Gli fa eco il presidente del Li Punti Salvatore Virdis: "Siamo sconvolti, un ragazzo solare che non c'è più. Mai un problema, una parola fuori posto".

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Alessia Nappi, 24 anni, fa l'istruttrice in una palestra di via Poligono, quella frequentata da Alessio. "Veniva da noi quasi ogni giorno, anche se spesso impegnato in mille lavoretti - spiega la ragazza - Mi sento di dire che era uno che faceva la differenza, la sua presenza si sentiva. Eccome. Ieri non vedeva l'ora dell'inizio della partita". Quella partita, quella gioia, quell'amore per il calcio e per l'Italia che indirettamente sono stati la causa della morte di Alessio, che non era alla guida ma a fianco del conducente. Alle 2 e 30 la grande velocità in corso Margherita di Savoia, con gli ultimi secondi ancora da chiarire. Forse un rosso non rispettato, la paura della presenza improvvisa di una macchina della Guardia di Finanza. Di sicuro c'è lo schianto, tre ragazzi feriti e una giovane vita spezzata, quella di Alessio Murgia, che ha lasciato attonita e sconvolta un'intera comunità.
 

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