A piedi nell'antico percorso: dalla cattedrale di Castelsardo alla chiesa di Tergu
“La Via dei Patroni, Spiritualità, Arte e Natura“ è la prima parte dell’itinerarioPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un vecchio percorso tra il silenzio della natura e la riscoperta della pace, per un turismo lento immersi nell’ecosistema dei luoghi. Si chiama “La Via dei Patroni, Spiritualità, Arte e Natura” la prima parte dell’itinerario, sperimentato il 16 novembre scorso e che verrà inaugurato ufficialmente nel mese di dicembre.
Non è altro che uno dei due cammini percorsi nell'antichità in occasione del pellegrinaggio del Lunedì Santo, ossia il giorno successivo alla domenica delle Palme. Alla perlustrazione hanno partecipato il delegato della Curia, don Francesco Mocci, parroco di Valledoria e l'assessore ai Beni archeologici del Comune di Castelsardo, Christian Speziga. Il percorso, promosso dalla Diocesi di Tempio-Ampurias e dalla Regione Sardegna è curato dall’archeologo Simone Falqui, con la collaborazione, per questo primo tratto, dei Comuni di Castelsardo, Tergu e Agenzia Forestas.
«Un modo per riscoprire il territorio passo dopo passo, ma anche pedalata dopo pedalata - ha commentato il sindaco di Castelsardo, Maria Lucia Tirotto - indirizzando il visitatore amante del turismo lento, dal mare verso l’entroterra e viceversa, in luoghi intrisi di storia e testimoni di un'identità radicata, in cui si possono sperimentare emozioni autentiche, nel tentativo di recuperare la qualità della vita, ormai persa nelle grandi città».
L’obiettivo è recuperare la tradizione dell'antico percorso, utile anche a rinvigorire e consolidare nelle comunità di Castelsardo e Tergu la tradizione dei rituali della Settimana Santa che inizia, appunto, con la suggestiva manifestazione del "Lunissanti". Il pellegrinaggio potrà cosi ritrovare la pienezza del suo fascino secolare. “La Via dei Patroni" sarà inserita nella futura RES ( Rete escursionistica Sardegna ) in via di elaborazione ad opera dell’agronomo Pier Luigi Piras e di Alessandro Depperu, rispettivamente funzionario e direttore del Servizio Territoriale di Sassari dell’Agenzia Forestas.
Il primo tratto del percorso, lungo circa 12 chilometri, partirà dalla cattedrale di S. Antonio Abate di Castelsardo, passando dalla strada rurale di Lu Padru, fino alla chiesa di Nostra Signora di Tergu, in questi giorni già in corso di manutenzione ordinaria da parte del personale della stessa Agenzia Forestas. «La ricerca della spiritualità passerà attraverso le nostre bellezze architettoniche e naturali: la Cattedrale di S.Antonio Abate, i vicoli del centro storico castellanese, le stradette rurali profumate dalle essenze della macchia mediterranea, le soste nel cammino per ammirare le evidenze archeologiche dei Nuarghi di Monte Liggiu, il Cisternone antico, probabilmente del periodo romano imperiale di Badde Cisterna, per arrivare alla prima meta: la chiesa romanica di Nostra Signora di Tergu, annessa al monastero benedettino, sede del priorato cassinese, che risulta nelle fonti del 1122 come possedimento dei monaci cassinesi con il titolo di Sancta Maria de Therco», ha aggiunto l’assessore all’Ambiente e beni archeologici Christian Speziga.
«Siamo onorati che la cattedrale di Sant’Antonio Abate sia il punto di partenza di questo incantevole percorso che attraverserà campi, coste e borghi, per giungere alla sua meta finale: la basilica di San Simplicio a Olbia - dichiara l'assessore ai Beni Culturali Maria Speranza Frassetto -. Credo che anche chi non intraprenderá il cammino per devozione potrebbe, strada facendo, vedere mutata o, quantomeno, arricchita, la sua disposizione iniziale. Le bellezze artistiche e naturali del cammino, infatti, potrebbero creare nel pellegrino, credente o ateo che sia, le condizioni per riconnettersi con sé stesso e col mondo. Inoltre, il percorso, una volta completato, potrebbe diventare un'importante opportunità di sviluppo turistico per i territori coinvolti e sono convinta che condurrà, inevitabilmente, alla riscoperta e alla valorizzazione di nuovi tasselli del nostro patrimonio ambientale, culturale e spirituale».