A Castelsardo il cortometraggio “Eréntzia”: storia tradizionale di cestini e nasse
Alla proiezione sarà presente la regista Giulia CambaIl Castello dei Doria a Castelsardo apre la Sala XI per ospitare domani, sabato 16 dicembre, alle ore 18 la proiezione del cortometraggio "Eréntzia", che vede come protagonisti Violetta Ibanez, l’artigiano Tonino Borrielli, diverse cestinaie locali, e la voce di Michela Atzeni. L’Agenzia regionale Sardegna ricerche ha infatti accettato la candidatura di Castelsardo al progetto “Punti di Frontiera”, dedicato a sviluppare il tema dei saperi tradizionali, legati all’artigianato artistico, tipico e tradizionale, come beni culturali immateriali, patrimonio identitario delle comunità da salvaguardare e tramandare alle future generazioni.
Una troupe, con la produzione esecutiva curata da Ginko Film, ha realizzato, nel maggio scorso, un documentario dove la nassa e il cestino castellanese sono tra i protagonisti. Lo scopo è quello di raccontare, attraverso il cinema del reale, grazie a Maddalena, Pina, Tonino, Teresa, Maria e Tonia, il tema dei saperi tradizionali in modo narrativo ed efficace, al fine di far emergere l’importanza della tutela e valorizzazione di questa cultura e soprattutto quanto sia necessario incrociare ad essi il tema dell’innovazione. Il film verrà diffuso attraverso il sito web di Sardegna Ricerche e archivi multimediali istituzionali, oltre alla realizzazione a Cagliari, di un’esposizione permanente con i manufatti realizzati. Alla proiezione sarà presente la regista Giulia Camba, che farà la presentazione dell’accurato lavoro di ricerca che riflette sulla componente immateriale dell’artigianato sardo in un dialogo continuo tra materiali di archivio, fornite dalla Società Umanitaria - Cineteca Sarda, e immagini filmate nel presente, montate da Matteo Manunta, e con un particolare focus sugli intrecci, intesi come nasse, cestini e tessitura. Un percorso visivo e sensoriale fuori dal tempo che mescola memoria e contemporaneità, suggerendo una riflessione sul futuro di queste pratiche.
La ricerca della regista prende forma in un dialogo tra realtà e immaginazione e si focalizza sulle contaminazioni culturali e sulla relazione che intercorre tra identità, luogo e memoria. Giulia Camba, laureata in arti visive Presso lo IED di Milano, ha realizzato lavori di videoarte, cortometraggi e documentari di cinema sperimentale, selezionati in numerosi festival nazionali e internazionali. "Eréntzia” ha ricevuto una menzione d'onore della giuria ad Andaras film festival, ha vinto il premio speciale Alberto Signetto nella sezione DocuShort a Skepto, ed è stato in concorso a IsReal festival del cinema del reale.