È stata respinta l’istanza di sospensiva cautelare chiesta da 173 operatori sanitari contro l’allontanamento dal lavoro in quanto non vaccinati contro il Covid.

L’opposizione degli avvocati dei ricorrenti – sanitari, medici, infermieri e Oss – alla trattazione diretta ha impedito la sentenza breve ma il Tar Sardegna ha emesso un’ordinanza con la sua prima sezione presieduta dal giudice Dante D’Alessio. Un documento che appare come un’anticipazione del giudizio finale.

La contestazione riguardava il fatto che, non essendo vaccinati, le aziende sanitarie abbiano deciso la sospensione dal servizio senza stipendio.

"Le eccezioni preliminari prospettate dalle amministrazioni resistenti - si legge nell'ordinanza - appaiono nella valutazione propria della fase cautelare suscettibili di favorevole apprezzamento e che le stesse incidono sull'ammissibilità (anche) delle questioni di costituzionalità prospettate sotto il profilo della carenza di interesse al ricorso".

Sono state quindi accolte le tesi delle parti che si sono schierate in giudizio contro i sanitari no-vax: l'Ats Sardegna (difesa dai legali Paola Trudu e Anna Sedda), l'ordine degli infermieri (assistito da Salvatore Casula e Silvio Pinna) e l'Anci con il sindaco di Quartu, Graziano Milia, costituiti in giudizio con l'avvocato Carlo Augusto Melis.

I giudici del Tar hanno bocciato l'istanza cautelare non concedendo la sospensiva e ritenendo "insussistenti i presupposti per disporre la sospensione dei provvedimenti impugnati": per provvedimenti si intendono le decisioni dell'Ats di sospendere i sanitari dal servizio. 

Non è stata fissata la trattazione nel merito del ricorso, dunque per avere una data potrebbero passare mesi. 

(Unioneonline/s.s.)

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