Quartu, rapina all'hotel Setar:bandito spara contro un impiegato
Un proiettile per mettere le cose in chiaro e portare via appena 130 euro. Il bandito solitario che ha rapinato l’addetto alla reception dell'hotel Setar non si è fatto scrupoli: irruzione nella notte, pistola in mano e volto coperto, ha puntato l'arma contro l’impiegato e ha sparato un colpo. Questione di centimetri e la rapina si sarebbe trasformata in tragedia.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Pistola giocattolo? Neppure per idea. Un bandito solitario ha fatto irruzione all'hotel Setar, sul litorale di Quartu col volto coperto da una felpa e con un revolver in mano. Nel suo mirino, la cassa della reception. L'impiegato è rimasto titubante, forse convinto che l'arma impugnata dallo sconosciuto fosse finta. Pura illusione. Dalla pistola è subito partito un colpo, la pallottola si è conficcata nella vetrata della stessa reception. Pistola vera, rapinatore deciso insomma. Ma il bottino è stato magro. Dalla cassa dell'albergo lo sconosciuto si è portato via appena 130 euro, raggiungendo subito la strada dove forse era atteso da un complice in macchina.
NOTTE Erano le 2,45 della notte e fuori pioveva a dirotto. L'allarme è stato immediato come immediato è stato l'arrivo al Setar di alcune pattuglie di carabinieri impegnate in servizi di prevenzione a Quartu e sul litorale. La caccia è quindi iniziata in tempo reale. Mobilitati anche gli agenti del Commissariato che hanno fatto scattare alcune perquisizioni. Due sul litorale, una in campagna, l'altra a Quartu. Del rapinatore non è stata trovata però traccia. Una vicenda inquietante, drammatica, fulminea. Nessuno pensava ad un raid come questo in uno degli hotel più frequentati dell'intero litorale. Un bandito professionista o solo un balordo. Ma per questo estremamente pericoloso. All'alba i carabinieri della stazione e del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Quartu hanno fermato un pregiudicato. E' stato accompagnato in caserma, nella via Milano. Sottoposto a stringenti interrogatori, è stato rilasciato verso le 10 del mattino dopo aver fornito un alibi. Al momento della rapina era in casa. A letto con la moglie, seguiva un programma in Tv. Inutile tentare di saperne di più. Anzi, le forze dell'ordine smentiscono la circostanza.Un episodio drammatico che ha rischiato di finire addirittura nella tragedia. Il portiere di notte, un uomo di 44 anni, era regolarmente al suo posto quando ha visto avvicinarsi un giovane col volto semicoperto da una felpa. Era entrato nell'albergo, saltando la recinzione.
IL VOLTO COPERTO L'uomo gli si è avvicinato, si è coperto completamente il volto ed ha estratto di tasca una pistola. Ha subito fatto capire insomma le sue intenzioni. L'impiegato inizialmente ha cercato di spiegare che lui di soldi disponibili non ne aveva. I clienti pagano ormai con le carte di credito. Il bandito ha insistito, gli ha chiesto ripetutamente di aprire i cassetti della reception. Poi, quando ha capito che il portiere di notte, si era convinto che l'arma era solo un innocuo giocattolo, ha premuto un dito sul grilletto ed ha fatto partire un colpo. Secco, preciso, a poca distanza dal suo interlocutore. Sono stati attimi di terrore per il portiere di notte. Di fronte ai suoi occhi un buco nella vetrata.
L'INCASSO A questo punto l'uomo ha consegnato al bandito quanto c'era nel cassetto: 130 euro. Al rapinatore non è rimasto da fare che fuggire anche per evitare l'impatto con altri dipendenti dell'albergo. Si è precipitano in strada ed è scomparso nel buio della notte. Quindi l'allarme con le telefonate ai carabinieri e al Commissariato. Le indagini sono condotte dal maggiore Alfredo Saviano, dal tenente Nadia Gioviale e dal vice questore aggiunto Giacinto Mattera. Mobilitati una trentina di uomini, Gazzelle e Volanti. Una caccia inutile col bandito solitario che è riuscito a mettersi al riparo col suo magrissimo bilancio. Ora si indaga a 360 gradi, senza scartare alcuna ipotesi. Compresa quella del balordo o di un disoccupato a caccia di soldi in vista del Natale. Nella tarda serata di ieri, dalla caserma di via Milano a Quartu è partito il primo dossier alla Procura della Repubblica.
RAFFAELE SERRELI