Quadri rubati (e messi in vendita online), anfore etrusche e reperti medievali: recuperati in Sardegna beni per oltre 400mila euro
Sono ben 538 i manufatti salvati dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cagliari, oltre 60 denuncePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Oltre 60 persone denunciate (tra cui 48 per associazione a delinquere) e 538 reperti archeologici recuperati per un valore totale di oltre 400mila euro.
È il bilancio di un anno di operazioni, il 2022, dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cagliari.
Tra le operazioni di maggior rilievo: il recupero di quattro anfore e due ceppi d’ancora, databili tra il V sec. a.C. e il VII sec. d.C., di ambito etrusco e romano. Le indagini, coordinate dalla Procura di Lanusei, hanno permesso di risalire ai detentori illegittimi.
Ancora: due dipinti olio su tela dell’artista Tore Canu che erano stati rubati. Le indagini, coordinate dalla Procura di Sassari, hanno permesso di risalire alle opere a seguito degli accertamenti svolti sul web: è qui che un privato (e ingenuo) cittadino aveva pubblicato l’annuncio di vendita.
Infine, il recupero sott’acqua di reperti archeologici di epoche romana e medioevale, tra cui 2 anfore vinarie risalenti al I sec. a.C. Attività svolta, unitamente al Nucleo Carabinieri Subacquei di Cagliari, in supporto alla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna.
I militari, in sinergia con le diverse componenti dell’Arma territoriale e degli altri Reparti specializzati, hanno effettuato complessivamente 556 controlli in aree archeologiche marine e terrestri, 341 verifiche in aree tutelate da vincoli paesaggistici/monumentali, 228 controlli ad esercizi commerciali di settore, 32 sopralluoghi per l’accertamento dello stato di sicurezza dei musei e 1.898 controlli su beni culturali messi in vendita attraverso le varie piattaforme di commercio digitale.
(Unioneonline/D)