Uta, ha un malore ma il compagno di cella appicca un rogo e rallenta i soccorsi: morto in infermeria
Gli agenti prima di caricarlo sulla barella hanno dovuto spegnere le fiamme. Il sindacato: «Episodio surreale»Tragedia tra le sbarre del carcere di Uta dove stamattina un detenuto è morto dopo aver accusato un malore in cella. Ma i soccorsi sono arrivati in ritardo. Ad ostacolare l’intervento del medico di turno è stato l’incendio appiccato dal compagno di camera, che ha reso impossibile l’accesso nella stanza agli agenti.
I Poliziotti hanno quindi dovuto prima spegnere le fiamme , mettendo in salvo i due uomini, compreso il detenuto che si era sentito male. Trasportato con la barella in infermeria, è deceduto poco dopo a seguito di un secondo malore che è risultato fatale.
A renderlo noto il segretario generale della UilPa Polizia Penitenziaria Michele Cireddu che aggiunge: «Quello che è avvenuto oggi è surreale! Di fatto un detenuto ha impedito, provocando un incendio, che si soccorresse il proprio compagno di camera ed il ritardo causato non ha consentito una tempestiva assistenza medica. Anche nella sera di ieri si sono verificati momenti di alta tensione in quanto ci è stato riferito che in una sezione alcuni detenuti hanno fatto esplodere delle bombolette di gas nei corridoi delle sezioni».
«Non si può andare avanti in questo modo – continua Cireddu –, lavorare in una situazione del genere è un vero e proprio inferno. Arrivare addirittura ad impedire un soccorso per un detenuto che aveva urgente bisogno di assistenza medica è di una gravità unica, con un intervento tempestivo probabilmente si poteva salvare. Nel carcere di Uta ormai gli eventi gravi hanno raggiunto un numero più che allarmante, lo ripetiamo da tempo: gli eventi critici che si verificano qui sono il triplo rispetto al totale di tutti gli altri istituti della regione ed in proporzione al numero dei detenuti, detiene il triste primato in tutta Italia».
Preoccupazione anche per le presenze, con una percentuale allarmante di sovraffollamento: «Sono più di 150 i detenuti oltre la capienza regolamentare e la carenza organica della Polizia penitenziaria ha superato le 100 unità, dati significativi che continuano ad essere ignorati».
(Unioneonline/v.f.)