Si svolge nella notte fra il 24 e il 25 aprile prossimo il 39esimo pellegrinaggio a piedi da Sinnai alla basilica di Bonaria, a  Cagliari. Un rito che si rinnova con fede straordinaria che si è sempre svolto con la partecipazione di diverse migliaia di persone (con punte anche di 15mila presenze), arrivate da tutte le parti della Sardegna, nord compreso. Organizza l'assocazione "Il Segno"  con la collaborazione della parrocchia. «Quest'anno-ricorda il parroco di Santa Barbara, padre Gabriele Biccai- sarà un Pellegrinaggio Giubilare diocesano: partecipando, si potrà lucrare l'indulgenza plenaria per decreto del Vescovo».

Ma c'è anche un'altra importante novità. «In questa occasione - dice Pierangelo Soi, presidente dell'associazione Il Segno - porteremo in pellegrinaggio la Croce che i detenuti di Uta hanno preparato per il Giubileo come segno di speranza per il mondo intero».

C'è anche un'altra novità: quest'anno il pellegrinaggio non partirà dalla Piazza Sant'Isidoro, ma direttamente dalla chiesa parrocchiale di Santa Barbara che sarà aperta ai fedeli alle 22.30 del 24 aprile. Saranno presenti diversi sacerdoti per le confessioni. Un quarto d'ora dopo la mezzanotte l'arcivescovo di Cagliari monsignor Giuseppe Baturi concelebrerà la messa.  Seguirà il pellegrinaggio con i “viandanti della preghiera" con i testa la croce del detenuti di Uta, raggiungeranno prima Settimo San Pietro e alle 4,30 del 25 aprile, Selargius, con tappa-ristoro nella sede dei salesiani.

Poi di nuovo tutti in cammino sino alla basilica di Bonaria con arrivo previsto alle 8. Un viaggio che avrà per protagonisti giovani, mamme, nonne, per fede vera: come sempre ci sarà gente che chiede una grazia, chi la pace in Ucraina e nel mondo. E tra questi alcuni pellegrini che non sono mai mancati a questo straordinario pellegrinaggio spesso svolto anche sotto la pioggia, il freddo  e il vento.

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