L'11 agosto scorso il nubifragio con acqua, vento e grandine che si era abbattuto su Sestu aveva letteralmente sradicato e sollevato in aria un grossissimo albero, un "albero del rosario", nell'enorme cortile di casa di un maresciallo dell'Aeronautica.

Il sottufficiale, Alessandro Spiga, di Sestu, non si diede per vinto, tagliò subito i rami dell'albero, chiamò un ruspista, fece scavare un fosso, e rimise in verticale il tronco appena spogliato dai rami.

Sperando così di salvarlo.

A distanza di poco più di due settimane, su quel tronco sono spuntati i nuovi germogli. Quel tronco è vivo e l'albero del rosario nel giro di non moltissimo tempo potrà tornare al suo antico splendore. Comprensibile la felicità in casa Spiga: è stato salvato un albero che poteva essere destinato al caminetto per il prossimo inverno.

Un atto, se non straordinario, sicuramente meritevole di essere raccontato in un momento in cui la Sardegna continua a perdere i suoi alberi a causa degli incendi. L'albero del rosario è così chiamato perché i suoi semi sono stati spesso utilizzati per realizzare rosari.

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