Una giornata ecologica per ripulire l’area lagunare di Maramura. Domani, a partire dalle 9.30, le squadre di volontari si daranno appuntamento per rimuovere i rifiuti abbandonati dagli incivili in una delle aree naturalistiche più belle del territorio. L’incontro è stato organizzato dall’assessorato al Turismo del Comune di Capoterra, dalla Consulta degli agricoltori, dalla Compagnia barracellare, dall’associazione Amici di Sardegna, la Cooperativa di pesca Santa Maria della Laguna, dal Ceas, dagli Amici della Laguna, e dalla Teknoservice. «L’occasione – spiega Roberto Copparoni, presidente di Amici di Sardegna - ci permetterà di conoscerci e di approfondire le strategie per il pieno recupero di questa parte del compendio lagunare di Santa Gilla, dove nel1862 venne realizzata la prima tratta ferroviaria della Sardegna che collegava il Pontile di Maramura, in località La Maddalena spiaggia, alla miniera di San Leone. Negli anni passati questa area è stata interessata da un cospicuo finanziamento comunitario Life Gilia che ha permesso di realizzare una serie di interventi di valorizzazione, di accessibilità e di salvaguardia che negli anni sono stati abbandonati. Infatti, l’aerea necessita di urgenti misure per la bonifica, come la riapertura a mare dello sbocco di Ponte Nou che da diversi anni impedisce il ricambio dell’acqua e la sua ossigenazione».

Recentemente la foce del Rio di Santa Lucia e l’area di Maramura sono state oggetto di un finanziamento di 13 milioni di euro che non sono stati utilizzati per via di lungaggini tecniche governative che hanno impedito ai tecnici dell’Area Metropolitana di Cagliari, ente accreditato per la salvaguardia e gestione dell’intero compendio, di poter avere il tempo utile per la realizzazione di un progetto.

«Purtroppo, questi soldi si sono persi – dice Copparoni -, a questo si deve aggiungere la inciviltà di diverse persone che hanno fatto della laguna “un luogo di nessuno” dove tutto è possibile: dalla pesca e caccia abusiva, dall’abbandono di rifiuti di vario genere al danneggiamento. A questo si aggiunge il generale dissesto creato dalle varie alluvioni  degli ultimi anni che hanno portato in laguna diversi rifiuti trascinati dai corsi d’acqua che si immettono nello stagno, la presenza di cani randagi, ratti e nutrie, l’aggressione di specie arboree invasive e la riduzione dello specchio acquatico»

© Riproduzione riservata