Quartu, torna dopo 70 anni nella sua città: "Qui è tutto diverso ma bellissimo"
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Il sardo non lo parla più ma Quartu gli è rimasta impressa nel cuore e nell'anima, come un tatuaggio indelebile.
Sandro Fiordaliso è lo zio della nota cantante, ha 93 anni e da 74 è emigrato in Argentina dove ha trovato un lavoro e una famiglia. Ma le radici non si dimenticano e così ha deciso di tornare nella sua città.
Da qualche giorno si divide tra i parenti a Capitana e in via Boito, emozionato e commosso davanti a luoghi profondamente cambiati che quasi nulla conservano della città che lui conosceva.
TUTTO DIVERSO - "Non riesco a credere a quello che vedo", racconta senza trattenere le lacrime Sandro Fiordaliso nella casa della cognata, in via Boito, "è tutto cambiato, tutto diverso, ma comunque bellissimo. Questa è la mia città, la città che sogno quando sono in Argentina, la città che mi porto nel cuore e che non ho mai dimenticato".
Tanta era la frenesia e la gioia di arrivare che non hanno pesato nemmeno le dodici ore di aereo in compagnia della figlia Sandra e dei tre nipoti.
SENZA LA MOGLIE - "Il viaggio non mi ha per niente stancato", continua l'anziano emigrato, "ho dormito tutto il tempo. Avevo promesso ai miei nipoti che li avrei portati qui dove sono nato e così ho fatto. Mi dispiace soltanto che mia moglie non ci abbia potuto accompagnare, non stava tanto bene ed è rimasta in Argentina".
IL GIRO - "Ho provato a bussare nelle case, ma tutti quelli che conoscevo, le persone con cui giocavo quando ero bambino, sono tutti morti". É rimasta invece uguale la scuola che frequentava in via Regina Margherita, l'unica presente in quei tempi e anche la chiesa di Sant'Elena "anche se tutti quei palazzi intorno non c'erano", e piazza Azuni.
Fiordaliso si commuove quando ricorda su grifoni mannu, tra le vie Vittorio Emanuele e La Marmora. "Andavo a predere l'acqua con i secchi. C'era sempre la fila, era uno dei punti di ritrovo della città".
I RICORDI - Il resto sono palazzi e case spuntate ovunque, laddove c'erano campagna e pace. "Eravamo in sette in famiglia. Papà lavorava al mulino dei Rosas, mentre mamma stava a casa a badare ai figli".
Quando lascia Quartu per arruolarsi in Marina, Fiordaliso ha 16 anni. Per un certo periodo si trasferisce a Genova dove conosce il suo primo amore. Sono gli zii di lei, in visita dall' Argentina, che offrono al quartese un lavoro sicuro nella loro falegnameria. Così si trasferisce ad Avellaneda, vicino a Buenos Aires dove ben presto avvia un attività in proprio, realizzando serbatoi per trasportare la benzina.
UN ALTRO MONDO - "In Argentina poi ho conosciuto mia moglie, che per ironia della sorte aveva origini italiane, e da lì non mi sono mai più spostato. Abbiamo intrapreso la nostra vita insieme facendo crescere i nostri due figli, che ci hanno dato tre nipoti".
Nonostante ormai quella sia la sua casa, il pensiero corre sempre a Quartu.
IL FUTURO - La figlia Sandra lo guarda e sorride: "Papà ci teneva tanto a venire e siamo contenti di essere riusciti a organizzare questo viaggio. Adesso andremo qualche giorno anche a Genova, dove ci sono altri ricordi di gioventù".
"Mi piace tanto il mare, mi è sempre piaciuto", dice ancora Fiordaliso, "per questo avevo deciso di andare in Marina. In questi giorni sono riuscito a vedere il mio mare meraviglioso. In Argentina purtroppo è lontano 400 chilometri da dove viviamo. Ma questo non è un addio, è soltanto un arrivederci: ho già un passaggio pronto per il prossimo viaggio".