In occasione della Giornata Mondiale del rifugiato 2024 si è svolto a Quartu, presso la sede dell’Ex Convento dei Cappuccini, l’incontro “L’immigrazione fra numeri, persone e prospettive”, organizzato - nell’ambito del Progetto SAI (Sistema accoglienza e integrazione) San Fulgenzio  - dalla Caritas diocesana di Cagliari attraverso il suo braccio operativo Fondazione Caritas San Saturnino (gestore del Progetto), e dal Comune di Quartu Sant’Elena (titolare del Progetto), in collaborazione con l’Ufficio diocesano Migrantes.

La giornata è stata l’occasione per fare il punto sui percorsi di accoglienza e inclusione portati avanti nel territorio locale e regionale, partendo dai dati generali contenuti all’interno del XXXII Rapporto Caritas sull’Immigrazione 2023, distribuito durante i lavori. Ospite della Giornata l’Arcivescovo di Cagliari Monsignor Giuseppe Baturi ed i ragazzi e le ragazze testimoni di esperienze di integrazione nel territorio.

Don Marco Lai ha introdotto i lavori della mattinata: «I rifugiati sono 120 milioni nel mondo 3 su 4 fuggono dai cambiamenti climatici, gli altri dalle guerre. Un fenomeno di grandi proporzioni ed in continua crescita: negli ultimi 10 anni ci sono stati 64 mila morti in mare, solo nel 2023 ne sono morti 8000. Don Lai cita ancora le parole di Papa Francesco: “In occasione della 24ma Giornata Mondiale del rifugiato il Papa ha declinato quattro verbi fondamentali: "Accogliere, Promuovere, Accompagnare, Integrare. La Giornata del Rifugiato riconosce la forza e la perseveranza delle persone che fuggono dalle proprie terre per cercare un futuro migliore. Occorre abbracciare questa speranza, riconoscere l’umanità nell’altro e farsene carico come dice il Santo Padre».

È intervenuto poi l’Assessore Alle Politiche Sociali del Comune di Quartu, Marco Camboni: «Quartu è titolare di un progetto di accoglienza che è stato portato avanti da amministrazioni precedenti e che ha trovato piena continuità anche in questa legislatura: noi cerchiamo di costruire un modello di inclusione ed accoglienza, anche attraverso i tanti progetti di inclusione sociale che mirano a favorire una rapida integrazione nel tessuto della nostra collettività. Ci troviamo però in un contesto pieno di complessità che va considerato necessariamente oltre i confini dei nostri territori».

© Riproduzione riservata