Sì alla sanatoria degli abusi edilizi realizzati nel tempo, ma solo se si pagano in parte - il 70 per cento - gli oneri di urbanizzazione. In attesa della decisione della Corte Costituzionale - dopo l’impugnazione di alcuni articoli della Omnibus da parte del Governo - il Comune di Quartu pianifica la svolta per i piani di risanamento bloccati da anni.

“Un piccolo passo in avanti, questo ci consentirà anche di smaltire le migliaia di pratiche al vaglio dell’ufficio condoni”, annuncia l’assessore all’Urbanistica Aldo Vanini dopo il sì recente del Consiglio comunale all’aggiornamento del costo medio di costruzione nei ventinove piani di risanamento.

La decisione è di qualche giorno fa con il via libera nell’aula di via Porcu. Di fatto c’è la possibilità di rilasciare i titoli di sanatoria - per chi ha i requisiti - anche per le case che si trovano in un piano di risanamento urbanistico, a condizione che i proprietari versino un acconto del 70 per cento degli oneri di urbanizzazione - calcolati con gli stessi criteri e parametri di tutti i piani di lottizzazioni quartesi - e si attivi una fideiussione per il restante 30 per cento che sarà definito dopo l’approvazione del piano.

Una decisione che però resta appesa al responso atteso dalla Corte costituzionale sugli articoli della Omnibus impugnati dal ministero della Cultura. “Tra gli articoli c’è anche quello che fa chiarezza sui piani di risanamento, non capiamo il motivo dell’impugnazione ma confidiamo nel buon senso della Corte costituzionale”, dice l’assessore.

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